Un’indagine statistica ha rilevato un dato alquanto sconcertante: tre italiani su cinque si dicono favorevoli all’eutanasia.
Un dato allarmante ed una percentuale che è aumentata nel giro di soli 5 anni. Il mondo cristiano deve fare qualcosa.
La vita è un dono di Dio e, come tale, va rispettata in ogni sua forma. Ma, da un’indagine, è emerso che gli italiani non la pensano così. Oggi, circa il 75% degli intervistati è favorevole all’eutanasia, circa 3 italiani su 5.
Anche se “tale tipo di morte” in Italia è ancora illegale, il nostro Paese sta, piano piano cambiando prospettiva, sta cambiando pensiero, anche dal punto di vista etico. Se prima, “staccare la spina” veniva visto come qualcosa di impensabile, oggi la cosa non sembra più tale. “Se non posso più vivere, e devo vivere i miei giorni attaccato a una macchina che mi mantiene in vita, allora è meglio farla finita” – questo è ciò che emerso dall’indagine statistica.
Anche un altro dato è emerso. All’associazione “Luca Coscioni”, dal 2015 sono arrivate circa 900 richieste per una morte “dolce”, per porre fine ad un’esistenza di sofferenze che vita non può esser chiamata. Ma ciò che ci domandiamo è: come è possibile rigettare un dono del Signore? Perché non riusciamo a renderci conto che la vita è solo una e, un’altra possibilità non ci è data?
Se da un lato c’è chi vuole presentare addirittura dei testi legge che dichiarino e facciano diventare “legale” l’eutanasia, dall’altro lato c’è il mondo cattolico che la difende, invece, a spada tesa. Lo stesso Papa Francesco ha, più volte, fatto sentire la sua voce su questo argomento: “Gesù rivolge l’invito agli ammalati e agli oppressi, ai poveri che sanno di dipendere interamente da Dio e che, feriti dal peso della prova, hanno bisogno di guarigione. Non lo fa imponendo leggi, ma soltanto offrendo la sua misericordia, la sua persona ristoratrice”.
La Chiesa è sempre in campo per il rispetto e la dignità della persona umana, in qualunque condizione essa viva e si trovi. Non accetta alcun tipo di atti di natura eutanasica, di suicidio assistito o soppressione della vita, nemmeno quando lo stato della malattia è irreversibile, perché la vita è sacra sempre.
Ma, purtroppo, questo pensiero non è più così radicato nella mente degli italiani.
ROSALIA GIGLIANO
Fonte: vanityfair.it
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