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Santi

“L’ Eucarestia è la mia autostrada per il cielo”, diceva Carlo Acutis – Video

Carlo Acutis

Carlo Acutis era un ragazzo di soli 15, quando è morto, a causa di una leucemia fulminante.
Lui, però, ha vissuto ogni giorno della sua vita in maniera straordinaria e fino in fondo.
Anche internet, per Carlo, diventava il “veicolo di evangelizzazione e di catechesi”.
Sul web, aveva progettato e messo on line (potete trovarla anche adesso, all’indirizzo www.miracolieucaristici.org) una mostra virtuale, che racconta dei miracoli eucaristici, avvenuti in tutto il mondo, e che, certamente testimonia la sua fede, forte e limpida, il suo modo semplice, ma profondo, di vivere il Vangelo.

Come avevano fatto tanti altri Santi/ragazzi prima di lui, Carlo sapeva far vivere Gesù attraverso le sue parole, le sue azioni, mentre andava incontro agli altri, ai coetanei, e cresceva in saggezza e devozione.
Era nato a Londra, il 3 Maggio del 1991, poi, cresciuto a Milano; amava suonare il sax e guardare i film polizieschi; giocava anche a calcio. Era un genio dell’informatica, un ragazzo promettente che, però, andava a Messa e prendeva la Comunicava ogni giorno e, ogni giorno, recitava il Santo Rosario, leggeva la Bibbia, partecipava all’Adorazione Eucaristica e rinunciava a qualcosa di suo, per gli altri.

Aveva un desiderio: la santità e questo lo portava a parlarne anche ai suoi compagni di classe, incurante delle risatine alle spalle, da cui non si sentiva minimamente né offeso, né sminuito.
Carlo aveva le idee chiare e sapeva bene quale fosse la sua strada: se “ci si mette di fronte al sole ci si abbronza … ma quando ci si mette dinnanzi a Gesù Eucaristia si diventa Santi”, diceva.

Conosceva quegli “altri” come lui, quelli che chiamava i suoi amici in cielo, i ragazzi che prima di lui avevano raggiunto la santità; come loro, sentiva di dover morire giovane; lo ripeteva spesso e così è stato.
Carlo è morto il 12 Ottobre del 2006 ed ora è in corso la sua causa di canonizzazione.

Carlo diceva: “Tutti nasciamo come degli originali, ma molti muoiono come fotocopie” ed aveva ragione!
Quanti di noi non hanno il coraggio di essere come Cristo avrebbe voluto e, per il timore del giudizio degli altri e del mondo, si uniformano ad una vita fotocopiata, mediocre, per nulla degna del Vangelo?

Antonella Sanicanti

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