Chi è l’unico che può portare la Pace in questo momento?

Per capire ciò, è necessario innanzitutto andare oltre le letture di chi guarda solo agli aspetti materiali e politici della situazione che il mondo sta vivendo in questo tempo storico. 

Di fronte al male che opera nella storia del mondo, urge la necessità non di gettare ulteriore benzina sul fuoco ma di comprendere la posizione di tutti costruendo un nuovo mondo di pace.

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“Dio è solo Dio della pace”, sono state le parole del Papa arrivate come un fulmine nel dramma che chiama in causa le coscienze di tutti. In quanto popolo occidentale, ci si interroga su cosa dovrebbe fare il resto del mondo.

Il pensiero del Vaticano sulla risoluzione dello scontro

Ognuno, in questo clima convulso e ansiogeno, sembra avere una risposta pronta e preconfezionata. Peccato che la Bibbia e il Vangelo ci portino molto più a fare domande, in particolare a provare a entrare nel cuore di chiunque, in particolare dei nemici.

La Santa Sede ritiene che nel conflitto che mettendo in ginocchio il Pianeta ci siano “interessi legittimi” da tutelare da entrambe le parti, per questo per il mondo cattolico la pace si costruisce lavorando a un patto che includa tutti. Il Segretario di Stato Pietro Parolin ha invitato tutti a fare autocritica e guardare all’incapacità di avere costruito un sistema di pace e di armonia dopo la caduta del Muro di Berlino.

Di conseguenza dovremmo chiederci oggi più che mai quali sono le ragioni che hanno portato a questo drammatico scontro. Fermo restando quello che ha detto il papa all’Angelus, che cioè “davanti alla barbarie dell’uccisione di bambini, di innocenti e di civili inermi non ci sono ragioni strategiche che tengano: c’è solo da cessare l’inaccettabile aggressione armata, prima che riduca le città a cimiteri”.

Al male non si può rispondere con altro male

Alla guerra non si può però rispondere con altra guerra, perché al male non si può rispondere aggiungendo altro male. Le persone che soffrono, che si trovano sotto le bombe e scappano, vogliono solamente tornare alla loro tranquillità. Mentre la nostra coscienza di spettatori sembra ogni giorno sempre più anestetizzata.

In questi giorni si stanno vedendo numerose e lodevoli iniziative di solidarietà, ma difficilmente riusciamo a capire cosa sta succedendo, e soprattutto chi sia il vero grande assente in questo dramma. Nessuno si chiede dove sia Dio in mezzo a questo dolore, e perché non interviene. Nessuno cioè di fronte al male che prospera sembra cercarlo o invocarlo.

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“Ma ci stiamo illudendo tutti? Davvero pensiamo che l’individualismo esacerbato e la banalità psicologica e senza valori in cui siamo cascati tutti non abbia inciso nella situazione storica di oggi? Davvero pensiamo che la priorità dell’economia – su cui si fonda oggi ogni morale – possa lavorare per il bene di tutti e per il bene comune? Possiamo dire che il mondo di “oggi” fa finta di credere alla “virtù della giustizia” anche quando si tratta di una palese ingiustizia?“, ha domandato suor Rosalino Ravasio.

L’unico che può portare la pace in questo momento è Gesù

Il dramma della guerra chiede infatti una lettura molto più ampia, che include le motivazioni alla base di questa dramma e che le riconduca entrambe alla risposta che Dio offre di fronte al male, che invita al più presto ad abbandonare le armi per ritrovarsi tutti fratelli di un unico Padre. Non è infatti veramente possibile, come spiega anche il Papa, dirsi cristiani e credenti e assistere inermi al massacro di civili, di soldati, di donne e bambini in diretta televisiva. Mentre dall’altro lato il mercato delle armi trionfa e fiorisce.

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“Caro presidente Putin, caro presidente Zelensky: non sentite le lacrime, il dolore, la paura della vostra gente, del vostro popolo? Non percepite il costo umano dell’eliminazione fisica della vostra gente? E il terrore muto, inesprimibile dei bambini, degli anziani indifesi e dei portatori di handicap impossibilitati a fuggire da tale orrore?”, chiede suor Ravasio, mettendo in luce tutta l’ipocrisia e l’accecamento della guerra e del male che provoca.

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Nessuno si chiede dove si origina questo male, se non nel disordine che si annida nel cuore dell’uomo. Lo stesso disordine che vediamo sempre più presente nei gangli della società, della cultura, dell’intrattenimento e dell’educazione. Di fronte ai piani malefici dei potenti, però, Gesù interviene in maniera nascosta salvando i suoi figli dal male, e di questo i cristiani ne sono sempre certi.

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