È solo Dio che può compiere i veri miracoli?

La natura dei prodigi è molto più complessa di quanto si possa immaginare. Il pensiero di San Tommaso, però, chiarisce molti dubbi.

Anche il demonio può operare ‘miracoli’ di guarigione? Perché la bilocazione e i corpi incorrotti rientrano tra i fenomeni sovrannaturali e non preternaturali?

Gli angeli possono fare miracoli?

Rispondendo ai dubbi di una lettrice di Amici domenicani, padre Angelo ricorda quanto affermava San Tommaso d’Aquino riguardo ai miracoli. Essi rappresentano qualcosa che “viene compiuto da Dio fuori dell’ordine di tutta la natura creata, si legge nella Somma teologica.

Pertanto, qualunque evento che si compia “fuori dell’ordine di una natura particolare” ma ad opera di un “angelo” o di “qualunque altra creatura con la propria virtù, rientra nell’ordine della natura creatae quindi non è miracolo” (Somma teologica, I, 110, 4).

I miracoli sono soltanto opera di Dio e sono tali soltanto se “trascendono l’ordine di tutta la natura creata”. Pertanto, “quando i demoni compiono delle opere con le loro forze naturali, queste opere non sono miracoli in senso assoluto, ma soltanto relativamente a noi.

San Tommaso include in questa tipologia di eventi inspiegabili anche “i miracoli che i maghi compiono per mezzo dei demoni”. Non si tratta, in realtà, di veri miracoli ma di “giochi di immaginazione, con i quali l’uomo viene ingannato al punto di vedere ciò che non esiste”.

Non tutte le guarigioni inspiegabili sono miracoli

Nel caso specifico della distinzione tra le guarigioni ad opera di Dio e le guarigioni ad opera del demonio, il beato Jacopo da Varazze menziona San Bartolomeo, il quale, quando si recò in India, “si trovò dinnanzi a templi di idoli in cui avvenivano guarigioni”. Non si trattava, però, di “autentiche guarigioni” ma di “sospensione del dolore, per cui la gente pensava di essere guarita, ma in realtà non lo era”.

Le guarigioni operate da San Bartolomeo, invece, “estirpavano il male e cioè guarivano, sanavano”. Secondo padre Angelo anche certe pratiche orientali”, oggi considerate “medicine alternative” sono simili “alle guarigioni che avvenivano per opera degli idoli (demoni) nei templi dei pagani”. Esse sono forme di “pseudo guarigione” incapaci di “estirpare il male” ma solo di rendere “insensibili al dolore”.

Parlando di bilocazione, il domenicano la definisce come “presenza simultanea di una medesima persona in due luoghi diversi”. Mentre però “in un luogo c’è il vero corpo”, in un altro luogo “c’è la rappresentazione di quel corpo”. Siamo così di fronte alla “bilocazione soggettiva” tipica degli “angeli” e di “alcuni santi”.

Poiché, tuttavia, il fenomeno della bilocazione soggettiva “non supera la capacità di tutta la natura creata, anche i demoni sono in grado di compierlo”.

Si parla di “bilocazione oggettiva” quando, “sia in un luogo sia in un altro il soggetto ha consapevolezza di essere presente e in ambedue i posti opera simultaneamente”. Tale fenomeno “supera la capacità di ogni natura creata e può essere attuato per vero miracolo solo da Dio”.

Profumi irresistibili, talora ingannevoli

L’“incorruzione” dei corpi, di per sé, non è “un evento che supera le forze della natura perché non pochi cadaveri per un processo di mummificazione naturale rimangono incorrotti”. Ciò non esclude, comunque, che in certi “corpi incorrotti” non possa esservi anche un “segno divino.

Ulteriore fenomeno è l’omogenesi per cui talune persone emanano “un profumo soave, intenso, al cui contatto le mani o le vesti ne rimangano impregnate anche per i giorni”. Ciò è avvenuto a santi come Padre Pio da Pietrelcina ma si riscontra anche con le reliquie o i sepolcri di altri santi.

Papa Benedetto XIV riteneva che l’omogenesi fosse un fenomeno “che sorpassa le forze naturali”, quindi che fosse legittimo “attribuirlo a una causa superiore e pensare a un miracolo” (De servorum Dei beat., l. 4, p. 1, c. 31, n. 24).

Secondo padre Angelo, tuttavia l’omogenesi può aver anche una “causa preternaturale. Al beato Giordano di Sassonia (primo successore di San Domenico alla guida dell’Ordine dei Predicatori), capitò di percepire una “deliziosa emanazione di profumo dalle sue mani percepito in tutto il convento”.

Intuendovi un inganno lusinghiero del demonio, il beato Giordano pregò il Signore perché gli svelasse la verità e, a quel punto scoprì che “si trattava proprio di una tentazione del demonio” che voleva farlo cadere nella vanità. Da quel momento “l’odore scomparve per sempre”.

Quanto, infine, alla “scrutazione dei segreti del cuore”, siamo di fronte a un fenomeno “completamente soprannaturale, quindi irraggiungibile sia dalla “natura umana” che dal “demonio”. Tale facoltà Dio la nega persino “agli angeli buoni a meno che non intervenga una speciale rivelazione di Dio (Somma teologica, I, 57, 4)”. [L.M.]

 

Fonte: Amici domenicani

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