Si tratta delle beate suor Dulce Lopes e suor Giuseppina Vannini.
Durante lâincontro tra papa Francesco ed il cardinale Becciu, prefetto della Congregazione per le cause dei Santi, sono state riconosciute due nuove sante. Il Santo Padre, infatti, ha firmato due decreti con i quali si riconosce lâintercessione delle due beate per lâottenimento di un miracolo. Le due beate che ottengono il riconoscimento sono suor Giuseppina Vannini, fondatrice della congregazione di San Camillo, e suor Dulce Lopes, religiosa brasiliana candidata al Nobel per la pace.
Nella giornata di ieri il Santo Padre ha firmato il decreto con il quale si autorizza la beatificazione di suor Lucia dellâImmacolata. Infine ha riconosciuto le virtĂš eroiche di altri 5 religiosi rendendoli venerabili. Si tratta di Giovanni Battista Pinardi, Carlo Salerio, Domenico LĂĄzaro Castro, Salvatore da Casca e Maria Eufrasia Iaconis.
Nata a Roma il 7 luglio del 1859, Giuseppina Vannini â al secolo Giuditta â è la seconda di tre fratelli. Nel 1965 rimane orfana e viene affidata al Conservatorio Torlona, dove viene educata cristianamente dalle Figlie della CaritĂ . Ottenuto il diploma come insegnante di asilo, Giuditta decide di presentarsi nel convento delle Figlie della CaritĂ di Siena per intraprendere il noviziato. Dopo un periodo di prova è costretta a lasciare per problemi di salute. Guarita torna a Siena, ma viene giudicata inadatta ed esclusa dal noviziato.
Giuditta sente la chiamata, ma non sa in quale Istituto affrontare il noviziato. Dopo tante preghiere e qualche anno, Giuditta partecipa ad un corso di esercizi spirituali nella casa delle Suore di Nostra Signora del Cenacolo. Lâultimo giorno chiede consiglio al sacerdote, il quale decide di metterla al centro di un nuovo progetto: Padre Trezza aveva lâincarico di ripristinare le terziarie camilliane, compito che affidò alla volenterosa Giuditta. Dopo aver informato i superiori dellâiniziativa, padre Trezza forma la prima comunitĂ di camilliane nel 1892 di cui fanno parte Giuditta ed altre due suore.
Nel giro di due anni le camilliane romane sono diventate 14 e viene fondata una seconda comunitĂ a Cremona. Lâanno successivo le comunitĂ continuano a crescere e diffondersi, ma il Santo Padre Leone XIII non convalida lo status ufficiale di comunitĂ . LâattivitĂ svolta dalle suore in quegli anni aveva però creato un seguito popolare e mediatico, cosĂŹ il cardinale vicario offre loro un appoggio e tramuta le comunitĂ in âPia Associazioneâ. Sospinta da uno spirito indomito e da una fede granitica, suor Giuseppina continua a creare nuove comunitĂ in tutta Italia e in Argentina. Nel 1909 riesce persino ad ottenere il riconoscimento di Congregazione religiosa per lâistituto. Muore nel 1911 a causa di una malattia al cuore.
Nata in Brasile nel 1914 e battezzata con il nome di Maria Rita, suor Dulce Lopes ebbe unâinfanzia traumatica: quando aveva 6 anni morĂŹ la madre e venne affidata alle zie. Proprio le zie le diedero unâeducazione cattolica e le fecero conoscere la povertĂ vissuta dai brasiliani. Colpita da tanta diseguaglianza, Maria Rita sviluppò un forte desiderio di aiutare i bisognosi. A 18 anni entrò a far parte della Congregazione delle Suore Missionarie dellâImmacolata Concezione della Madre di Dio, dove venne rinominata Dulce.
Ispirata dalle parole e dalla vita di suor Teresina de Lisieux, Dulce si convinse che per rendere felice GesĂš bastava compiere tanti piccoli gesti dâamore. Tali gesti dâamore si tramutarono nella fondazione di un sindacato cristiano per i lavoratori e di una casa dâaccoglienza per i malati. Inizialmente ne costituĂŹ una nel pollaio del convento in cui viveva, lâunico luogo in cui poteva accogliere 70 persone. Con il passare degli anni fondò diverse case dâaccoglienza, tra cui quella di SantâAntonio con ben 150 posti letto. La sua incessante opera di caritĂ venne premiata con una nomina al Nobel per la pace e con un invito in Vaticano da Giovanni Paolo II. MorĂŹ nel 1992 e venne riconosciuta come Beata nel 2001 dallo stesso papa Wojtyla.
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Luca Scapatello
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