Doom Fetito: il videogame argentino in cui si uccide un feto

Doom Fetito: il videogame argentino in cui si uccide un fetoDoom Fetito il videogame in cui si deve uccidere il feto è stato parte della campagna in favore dell’aborto degli attivisti pro choice sudamericani.

Con una decisione a sorpresa del Senato (38 voti a 31) il governo argentino ha rigettato la legge che avrebbe reso legale in ogni circostanza l’aborto. Si è trattato di una decisione storica poiché ha segnato un verdetto in controtendenza con tutti quelli del recente passato a partire dal referendum irlandese di quest’anno. I senatori hanno, dunque, sposato la posizione del movimento pro vita decidendo alla fine di salvaguardare la vita della madre e quella del suo bambino.

Una decisione che sicuramente farà discutere nel Paese sudamericano, dato che una buona parte della popolazione, i media e le associazioni femministe hanno spinto per mesi sulla necessità di garantire alle donne il diritto di scelta. Nel frattempo, però, la diocesi argentina, ispirata dalle parole di Papa Francesco, può dirsi soddisfatta del risultato dei suoi sforzi: per mesi, infatti, sono state fatte manifestazioni in strada, Messe e iniziative per ricordare al popolo argentino l’importanza della vita e la necessità di tutelarla.

Doom Fetito, il videogame promozionale in favore dell’aborto

Tra le iniziative più assurde effettuate dal movimento pro scelta c’è sicuramente la creazione di un videogame chiamato ‘Doom Baby Fetus‘ (condanna il feto) che aveva come obiettivo finale quello di somministrare il misaprotolo al feto, che nel gioco è il boss finale, il nemico da sconfiggere. Il gioco è strutturato come un classico sparatutto in cui i protagonisti devono sconfiggere preti cattolici, polizia pseudo nazista e donne pro life invasate. Una volta messi al tappeto tutti i nemici, si deve uccidere il boss, ovvero un feto gigantesco. Compiuta la “missione”, appare un messaggio con scritto: “Hai sconfitto fetito! Corri a dare il misoprostol a tutti coloro che ne hanno bisogno, così potranno batterlo anche loro!”.

Insomma una vera e propria azione di propaganda in favore dell’aborto che propone l’eliminazione ad ogni costo di ogni avversario politico e soprattutto quella del bambino che deve nascere. Nella azione propagandistica, di pessimo gusto dato che si spara ad una creatura indifesa per completarlo, emerge un messaggio che probabilmente non era stato considerato: se si deve uccidere il feto non siamo in presenza di un essere vivente come gli altri? Non decadono quindi tutte le posizioni a favore dell’aborto in cui si sostiene che il feto non è ancora un essere umano compiuto?

Luca Scapatello

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