Don Fabio Rosini: Bisogna piangere il proprio peccato.

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                                                      IL PERDONO COSTA SANGUE

Se una persona non ha dimestichezza nell’ambito del perdono, della misericordia, non sa di cristianesimo. Gesù Cristo è misericordia ed io, molto indegnamente, provo a dire quel poco che so ed il molto poco che ho imparato a saper fare secondo la Parola di Cristo. La Chiesa è chiamata ad esercitare la misericordia, è chiamata ad esercitare la speranza rispetto ad ogni uomo, perché in ogni uomo, anche nel più torbido, nel più corrotto, c’è una pecora perduta. In ogni uomo c’è qualcosa di perduto da ritrovare, anche colui che noi potremmo definire il peggiore, Dio lo sta cercando. Molto spesso i grandi malfattori della terra erano dei potenziali santi, che non si sono fatti ritrovare, che hanno rinnegato le propria fede; andavano cercati meglio. Hitler, sicuramente poteva essere un santo, Stalin poteva essere un uomo di Dio. Dentro ad ogni uomo c’è una pecora perduta, perché non c’è nessuno nato per caso, “tutto ami di ciò che hai creato, nulla disprezzi di ciò che hai creato”.

Il nostro Padre Celeste non vuole che si perda neanche uno solo di questi piccoli. “Se tuo fratello commette una colpa va e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolta avrai guadagnato tuo fratello; se, invece, non ti ascolta, prendi ancora con te una o due persone, affinché la cosa sia regolata sulla parola di due o tre testimoni; se rifiuta di ascoltarli, dillo all’assemblea, se non vuole ascoltare nemmeno l’assemblea, sia per te come il pagano e il pubblicano. In verità vi dico: tutto ciò che legherete sulla terra sarà legato in cielo e tutto ciò che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo”.
È impressionante come questo testo sia un grande malinteso. Per esempio, c’è chi ci legge l’opportunità che la Chiesa possa anche esercitare, in certi casi, la scomunica. Letto molto accuratamente non si può dire questo, ci sono testi di San Paolo che parlano della scomunica. Qui si vuole dire un’altra cosa. Se tuo fratello commette una colpa va e ammoniscilo, perché la misericordia non è menzogna ed ipocrisia. “Misericordia e verità si incontreranno, giustizia e pace si baceranno”, dice il salmo, e cioè il Messia è Colui che fa incontrare la verità e la misericordia, è quell’esercizio della misericordia nella verità e viceversa.

Il perdono costa sangue a chi lo dà e a chi lo riceve, altrimenti non ha la sua efficacia. Essere perdonati è umiliante. Gesù incontra Pietro da risorto e gli domanda: “Pietro mi ami tu?” e Pietro sicuro gli risponde: “Certo Signore che ti amo”, e il Signore: “Pasci le mie pecorelle”. Per tre volte gli pone la stessa domanda e alla terza, Pietro si intristisce, rispondendogli: “Signore tu sai tutto, tu sai che ti amo”. Perché il Signore glielo domanda tre volte? Perché per tre volte Pietro lo ha rinnegato. Gesù lo tortura fino ad arrivare a quella tristezza di dire: per tre volte ti ho rinnegato, tu sai che ora ti amo, ma non ti ho amato sempre.

Tutti piangono quando sono perdonati. Anche san Francesco piangeva. Esiste un ritratto di questo personaggio, probabilmente realizzato quando lui era ancora in vita, dove lo si vede asciugarsi le lacrime. Le fonti parlano di questa frase, che non è attribuibile direttamente a Francesco, però ne mostra bene lo spirito: “Piango l’amore non amato”. Piangere l’amore non amato, piangere il proprio peccato, è una cosa importante!

Don fabio Rosini.

Fonte: interris.it

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