DON FABIO ROSINI
Il biblista, direttore del Servizio per le Vocazioni in Vicariato, don Fabio Rosini, conosciuto per aver diffuso un progetto di catechesi su “I Dieci Comandamenti”, denuncia spesso come la mancanza di certezze porta le persone a fidarsi di messaggi poco efficaci, almeno per un cristiano, e che provengono dal mondo indifferenziato dei mass media.
“Sappiamo quello che i mezzi di comunicazione fanno sapere, e siamo sottoposti ad una cascata, ad una inondazione di informazioni.”.
Così nel mondo globalizzato e relativista che macina informazioni e mette tutto in discussione, nel tentativo di salvarsi dall’angoscia del chiedersi a cosa è meglio aggrapparsi, bisogna catechizzare il più possibile e in maniera opportuna, diffondendo la “Parola che è la via della pace, la via della sapienza. La Roccia su cui costruire la nostra casa.”. “La gente prima di ascoltare il contenuto di quello che si dice, ascolta la musica delle parole. E se la musica è noiosa, o, peggio, esigente, moralista, non ascolta. Molto spesso quando si è nell’occasione di ascoltare tanti predicatori odierni, si stacca l’audio e si pensa ai fatti propri.
E lo stesso don Fabio Rosini ricorda come: “Sant’Agostino trova la fede grazie alla madre”. Così è diventato un dottore della chiesa, dopo una vita di dissolutezze, grazie ad un intercessione potente che lo ha riportato allo studio della Parola. “Tardi ti ho amato, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amato. Ed ecco che tu stavi dentro di me e io ero fuori e là ti cercavo …. Ti ho gustato e ora ho fame e sete di te. Mi hai toccato e ora ardo dal desiderio di conseguire la tua pace.” -scrive Sant’Agostino nelle sue “Confessioni”.
E come Santa Monica invitò il figlio a seguire gli insegnamenti dell’apostolo Paolo, facciamolo anche noi, per tornare alla Parola che giuda. Agostino, mentre piangeva in cerca di un appiglio, sentì una voce che diceva: “Tolle, lege, tolle, lege” (prendi e leggi). Aprì a caso il libro delle lettere di S. Paolo e trovò il passo: “Comportiamoci onestamente, come in pieno giorno: non in mezzo a gozzoviglie e ubriachezze, non fra impurità e licenze, non in contese e gelosie. Rivestitevi del Signore Gesù Cristo e non seguite la carne nei suoi desideri.”.
Fu questo uno dei primi passi biblici che cambiò la vita di Agostino e lo rese il Santo che oggi conosciamo e veneriamo.