Discernere la vocazione: i 5 errori più comuni che possono confonderti

È fondamentale quando si sceglie di seguire la chiamata del Signore, ovvero quello di fare un buon discernimento per capire cosa Gesù vuole da ciascuno di noi.

persona che prega
lalucedimaria.it

Dall’altro lato, però, questa si presenta come una delle azioni più complesse e difficili da portare avanti perché, spesso, pensiamo e crediamo di saper portare avanti una buona opera di discernimento nel nostro cuore e nel nostro animo ma, in realtà, stiamo compiendo degli errori che possono sviarci dalla retta via.

Alcuni frati cappuccini hanno stilato un vero e proprio decalogo di ben 5 errori più comuni che si commettono quando si cerca di capire cosa il Signore vuole da ciascuno. Quali sono? E come possono essere evitati? Vediamo insieme di cosa si tratta.

All’inizio possono sembrare dei “piccoli errori” ma, a lungo andare invece, si presentano essere davvero insidiosi. Scopriamoli.

Come fare un buon discernimento: 5 errori da evitare

Guardarsi dentro, cercare di capire cosa il Signore voglia da ciascuno di noi, è sempre stata una delle azioni più difficili e complicate che siano mai esistite. Noi pensiamo di conoscere e sapere già tutto, a primo impatto, di cosa Cristo ci stia chiedendo ma, spesso, dimentichiamo che Gesù è capace di scrivere dritto su righe storte, quali quelle della nostra vita.

Non sempre riusciamo, alla fine, a comprendere, cosa Gesù voglia da ciascuno e, per questo, cadiamo nell’errore di un falso discernimento. Dei frati cappuccini hanno, per questo motivo, hanno messo in capo ben 5 errori, fra i più comuni che esistono e succedono, proprio quando si fa discernimento.

È importante conoscerli

Evitare questi significa aprire pienamente il cuore e la mente a Dio perché lui possa entrarvi e “chiamarci” a ciò che desidera. Vediamo insieme quali sono:

  • Il primo di questi “errori” è credere di dover essere “Pronti” prima di rispondere: non bisogna essere o sentirsi perfetti per rispondere alla chiamata di Gesù. L’amore di Dio è paziente e sa bene quali sono i nostri tempi, i nostri dubbi e le nostre perplessità;
  • Il secondo è aspettarsi di esserne attratti immediatamente: non sempre si riesce a capire, a primo impatto, la vocazione o la chiamata e si ha anche paura di uscire da una sorta di personale comfort zone;
  • Il terzo errore è pensare di porsi domande superficiali: nessuna domanda, nessun dubbio sulla propria vocazione è inutile o, peggio ancora, superficiale. Se ti succede, parlane con qualcuno che ha già vissuto il periodo del discernimento per la propria vocazione;
mani giunte
lalucedimaria.it
  • Il quarto errore è cercare di discernere senza una vita di preghiera: la preghiera sta alla base della propria vocazione. Se questa manca, vengono meno le fondamenta di tutto: la preghiera è il luogo in cui la vocazione si rivela. Dio chiama anche attraverso la preghiera;
  • Il quinto e ultimo errore, ma non meno importante degli altri, è pensare di non essere degni di essere chiamati: Dio ti conosce sin dal momento in cui sei nato e anche da molto prima, quindi conosce in tutto e per tutto. Se ti ha scelto è perché sa cosa vuole da te e conosce le tue potenzialità. Non temere e non nasconderti.
Gestione cookie