La lotta contro il diavolo tentatore è alla base dell’ideologia cristiana, lo è sin dal suo principio quando Gesù si è sacrificato pur di liberarci dalla morsa del demone e mostrarci quale fosse la via giusta per allontanarsi dal peccato.
Più volte nelle sacre scritture e nei racconti delle vite dei Santi viene mostrato quali sono le armi del demonio, la tentazione con i beni terreni in primo luogo, ma anche e sopratutto l’uso delle persone a noi vicine e care per farci provare rabbia e disprezzo nei confronti del prossimo. L’unica arma che abbiamo a disposizione per combattere la tentazione ed evitare di cadere nei peccati di rabbia e d’orgoglio e quello di offrire in ogni occasione il nostro perdono e qualora non ne fossimo capaci chiedere a Gesù che perdoni noi e coloro che ci vanno contro per conto nostro.
Lo stesso messaggio viene condiviso nel ‘Diario degli Angeli’ in due semplici frasi, la prima ricorda alla custodita, la protetta dall’angelo, che il male si può manifestare in diverse forme e che può ed anzi predilige manifestarsi attraverso le persone più care, perché sono loro quelle che possono farci vacillare:
“Mia dolce custodita il nemico tenta il vostro cuore e per colpirvi usa le persone a voi vicine: le più care, che non essendo immerse nel mondo dello Spirito si lasciano usare nelle mani dell’altro per creare il malumore”.
La seconda frase è la soluzione alle controversie, ovvero l’applicazione del Verbo di Gesù “Porgi l’altra guancia”, questa frase fa capire come rispondere alle offese ed ai torti con eguale violenza non risolve nulla, ma porta fratture insanabili. Quindi è bene lasciarsi scivolare tutto e abbandonarsi alla carità cristiana, la quale, col tempo, darà le risposte a tutti:
“Quando vedi e ti capita di subire un torto, ignora e lasciati scivolare tutto perchè vuole solo toglierti la pace e portarti con la mente a ragionamenti umani e a giustizia umana. Il tuo comportamento cristiano darà le giuste risposte a tutti”.