
Sappiamo che il demonio attacca tutti, anche, e forse soprattutto, le persone che più gli sfuggono.
Così vessa, continuamente e violentemente, la vita dei Santi.
Santa Faustina Kowalska (1905 – 1938) spiega bene, in un passo del suo celebre Diario, quando e come Satana irrompe, insidioso, nella sua cella: “Si precipitò nella cella Satana con grande malvagità e furore. (…) In un primo momento, mi spaventai, ma poi feci il segno della Croce e la Bestia sparì. (…) So bene che senza il permesso di Dio quel miserabile non può toccarmi. Allora perché agisce così?”.
A Satana non andava a genio che lei diffondesse il culto della Divina Misericordia dell’Onnipotente, che permette anche ai peccatori più incalliti ti riprendere la fiducia in Dio.
Padre Pio racconterà, in seguito, che, aiutato dalla Madonna, aveva avuto la meglio sul male personificato.
Madre Speranza (1893 – 1983) riportò anche sul suo copro le ferite infertegli durante le battaglie contro il demonio, tanto da essere ricoverata, più volte, in ospedale. Le consorelle, ogni notte, sentivamo provenire dalla sua stanza voci disumane, quasi animalesche, e tanto frastuono.
Ma anche il Curato d’Ars (San Giovanni Maria Battista Vianney, 1786 – 1859), San Giovanni Bosco (1815 – 1888), San Paolo della Croce (1694 – 1775), la mistica Natuzza Evolo (1924 – 2009) raccontarono storie simile e terribili manifestazioni del demonio, davanti ai loro occhi, mentre cercava di confondere i loro pensieri e le loro azioni.
Antonella Sanicanti