Ogni giorno un’intenzione per i nostri cari defunti – 2 Novembre

In questo mese di Novembre, vi proponiamo, giorno dopo giorno, un’intenzione da dedicare ai nostri cari defunti, affinché possano essere accolti nella gloria del Paradiso. 

Defunti
Intenzione per i defunti – photo web source

Novembre è, infatti, il mese dedicato alle anime del Purgatorio. È un tempo in cui la Chiesa ci invita a pregare per loro, soprattutto per quelle più dimenticate. 

Sono tantissime, in realtà, le preghiere che si possono dedicare ai defunti, per sollevarli dalle loro pene in Purgatorio dalle quali non possono liberarsi da soli. Essi hanno bisogno di noi, come noi delle loro intercessioni presso il Padre celeste. In questa unione e comunione, potremmo pensare di dedicare loro un pensiero, una preghiera, un fioretto al giorno, per tutto il mese di Novembre. Facendoci aiutare dai Santi, che ci hanno preceduto nella nascita al Cielo e loro nell’avvicinarsi al Signore e godere della sua gloria.

2 Novembre: proponimento per i nostri cari defunti

Proponimento: Oggi visiterò il cimitero e reciterò le mie preghiere applicandone le indulgenze a tutti i defunti. Ricordiamo che nel corso di tutto il mese di Novembre, si possono ottenere indulgenze plenarie per i nostri cari. Come? Con la visita al cimitero e la recita di una preghiera a loro dedicata, previa Confessione ed Eucarestia. E poi pronunciamo una preghiera, secondo le intenzioni del Santo Padre (Pater, Ave, Gloria) e l’Eterno riposo. E infine ci rivolgiamo a lui dicendo: “Degnati, Signore, di ricompensare con la vita eterna tutti quelli che ci fanno del bene per amore tuo”.

Santa Teresa d'Avila trinità
Santa Teresa d’Avila – photo web source

Il pensiero dei Santi rivolto ai defunti

Santa Teresa d’Avila raccontava: “Era la sera dei morti, stavo pregando, quando il demonio si mise sopra il libro per impedirmi di continuare, venne e se ne andò per tre volte, fino a che non lo aspersi con acqua benedetta. Vidi allora uscire subito dal Purgatorio alcune anime a cui il demonio avrebbe voluto ritardare la liberazione”.

Antonella Sanicanti

 

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