Da inizio anno nel mondo viene ucciso un sacerdote ogni 9 giorni

Da inizio anno nel mondo viene ucciso un prete ogni 9 giorni Domenica scorsa il sacerdote padre Nilo è stato ucciso mentre celebrava la messa nella chiesa di Nueva Ecija, nella diocesi di Cabanatuan (Filippine). Assassinio che fa segnare un triste record in questo 2018: si tratta del terzo sacerdote ucciso nelle Filippine da dicembre e del 18 in tutto il mondo in soli 162 giorni (uno ogni nove giorni). In seguito all’ennesimo omicidio la Conferenza Episcopale delle Filippine ha chiesto al governo che venga fatta giustizia per le morti sempre più frequenti: “Noi chiediamo giustizia e cioè un’inchiesta approfondita e imparziale, sul caso, che porti rapidamente a un esito”. Al grido della Conferenza Episcopale si unisce anche l’associazione ‘Aiuto alla Chiesa che soffre‘ che denuncia un’incremento spaventoso degli omicidi a sfondo religioso: dal 2010 ad oggi sono stati uccisi 125 sacerdoti in tutto il mondo, 15 circa di media all’anno, ma in questi primi sei mesi (nemmeno conclusi) ne sono già stati uccisi 18. Se la violenza non verrà fermata con questa frequenza, gli omicidi arriverebbero a 36 entro la fine dell’anno, più del doppio di quelli degli anni precedenti.

Il preoccupante incremento degli omicidi a sfondo religioso

I dati sugli assassini dei sacerdoti di questo 2018 mostrano che l’Africa e l’America sono i continenti in cui i religiosi sono più a rischio (7 in ciascun continente) seguite dall’Asia (3) a cui si aggiunge padre Alain-Florent Gandoulou, assassinato a Berlino dove svolgeva il ruolo di elemosiniere della comunità cattolica. Secondo il report di ‘Aiuto alla Chiesa che soffre’ se da un lato, in Africa, il fenomeno è dovuto ad un incremento dell’iper estremismo islamico (la formazione di gruppi come Boko Haram) in America Centrale e Latina la causa degli assassini è la criminalità organizzata, spesso infatti i sacerdoti si oppongono alle gang per salvaguardare i ragazzi ed i civili in generale. Entrambi i fenomeni sono accomunati da un obbiettivo comune, ovvero quello di dare alla popolazione una dimostrazione di forza e far capire che niente e nessuno si potrà opporre alla loro violenza.

Luca Scapatello

 

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