La cura degli infermi è una delle tante strade della salvezza: questo San Francesco lo sapeva bene e proprio in tal senso, ha voluto lasciarci uno degli insegnamenti più belli e preziosi che si potessero lasciare. Il suo consiglio sulla cura dei malati è da custodire.
Bisognerebbe far tesoro di ogni parola lasciata in eredità dal poverello d’Assisi. San Francesco è, solo con i pensieri e le parole lasciate durante il suo cammino terreno, un patrimonio dell’umanità, un esempio e una guida per ogni percorso cristiano. Ciò che rende ancor più prezioso il suo insegnamento, è l’esempio che il Santo ci ha offerto. Egli visse completamente secondo la vita evangelica: ogni parola da lui proferita, si trasformava automaticamente in gesto, quotidianità. Anche nell’insegnamento riportato oggi, il Santo si è fatto esempio pratico. Quello riportato in questa sede nello specifico, riguarda l’aiuto al prossimo in difficoltà, nel momento dell’infermità. In questo senso, San Francesco scrisse ai suoi fratelli che l’ammalato va seguito e curato, come chiunque di noi vorrebbe essere servito e curato.
“Se un frate cadrà ammalato, ovunque si trovi, gli altri frati non lo lascino senza avere prima incaricato un frate, o più se sarà necessario, che lo servano come vorrebbero essere serviti essi stessi; però in caso di estrema necessità, lo possono affidare a qualche persona che debba assisterlo nella sua infermità“. In queste poche righe è concentrato uno dei messaggi più intensi che San Francesco ha lasciato ai posteri. Questo è un insegnamento che, più che mai oggi, si rende attuale: l’assistenza al bisognoso. Il suo messaggio è chiaro, evidente: i frati, compagni del poverello di Assisi, avrebbero dovuto incaricarsi in prima persona di servire e accudire chi si trova nella situazione di infermità. La cura, al tempo stesso, non deve venire solo dalla ragione, che di per sé è importante, ma soprattutto dal cuore. L’assistenza è, infatti, una vera e propria missione d’amore, che sfocia nel tema della compassione e dell’umanità.
Per fare ciò, ci insegna il Santo, è necessario adattarsi alle circostanze. La malattia, l’infermità, può essere più o meno grave, più o meno fastidiosa. In base a ogni occasione, chi ha la possibilità deve adattarsi a ciò che ha davanti per aiutare, con le sue forze e con il suo cuore, chi ha di fronte. La cura del prossimo è un tema centrale nell’operato di Francesco e dei suoi compagni e, secondo la logica del Santo, il malato va a simboleggiare il “Cristo sofferente”. Quindi, in tal senso, anche questa si trasforma in una vera esperienza di fede, un’opportunità per mettere in pratica l’amore di Dio.
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