“Voglio la verità sugli abusi subiti da mio figlio”. La lettera che scuote il Vaticano

Una mamma scrive al santo padre

“Perché non c’è verità sugli abusi subiti da mio figlio?”

preghiera papa francesco
photo GettyImages

Cristina Battaglia scrive circa gli abusi subiti dal figlio.

La lettera al Papa

E’ una donna ferita nell’animo, ma con ancora la voglia di lottare perché suo figlio abbia giustizia. Cristina, madre di un bambino che ha subito violenze da un sacerdote, non si rassegna e scrive al papa. Il sacerdote, accusato di violenze, è stato condannato a 6 anni e 4 mesi dal tribunale civile, ma il caso è stato coperto dall’arcivescovo di Milano.

Per questo, la donna ha scritto al Card.Bassetti, chiedendo come può un sacerdote, negare fino all’ultimo, di aver mai conosciuto suo figlio.

Chi ha voluto insabbiare tutto

Perché proprio la lettera a Bassetti? Qualche giorno fa, in conferenza stampa, una giornalista aveva posto la domanda sul caso proprio al presidente della CEI, ed in particolare su come loro cardinali fossero all’insaputa di ciò. Ma Bassetti, rispondendo in malo modo, aveva glissato sulla vicenda. Allorchè Cristina, per nulla intimidita, ha deciso direttamente di scrivere al santo padre, anche in occasione delle nuove linee guida a tutela dei minori dagli abusi, proprio volute da papa Francesco.

Più volte, a lei e agli altri vescovi, ho denunciato il caso, in particolare abbiamo fatto esplicito riferimento al comportamento negligente di due vescovi. La Rete l’Abuso e il Comitato delle famiglie le ha scritto per poterla incontrare ed esporle da vicino il caso” – ha detto Cristina.

Il racconto di Cristina

La donna, nella sua lettera, ha riassunto il calvario della sua famiglia, le spese di avvocati che ha dovuto affrontare per combattere contro gli avvocati della Curia di Milano: “Hanno scelto professionisti per difendere sia i vescovi della diocesi che il prete stesso. Il vescovo Delpini ha persino minacciato di chiederci i danni se non stavamo zitti e mettevamo a tacere gli organi di stampa. Ma noi non ci siamo arresi e siamo andati avanti”.

Ciò che si domanda Cristina è: come può un cardinale, un presidente della Conferenza Episcopale Italiana lavarsi le mani rispetto a una vicenda tanto grave, che vede anche coinvolto un membro della stessa CEI?

Si aspetta una risposta da parte dei diretti interessati.

ROSALIA GIGLIANO

Fonte: ilmessaggero.it

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