
Il giorno dopo la Domenica delle Palme, a inizio della Settimana Santa, facciamo un salto in Madhya Pradesh, uno Stato situato nel cuore dell’India.
Qui i cristiani non sono graditi, sono una minoranza e vengono continuamente attaccati.
Nonostante le minacce costanti, però, la missione dei cristiani, in quei luoghi, non si stoppa, mentre si ricorda l’ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme, nella consapevolezza che giorni dopo verrà accusato, arrestato e crocifisso da quella stessa gente che lo acclamava.
“La passione di Cristo è la stessa condizione che vivono i cristiani nello Stato dell’India centrale. Allo stesso modo, nella nostra missione e apostolato cristiano, la critica e la molestia vanno di pari passo con l’apprezzamento del nostro apostolato medico ed educativo. Questo è il Paradosso della vita di cui siamo testimoni in Madhya Pradesh”, ha detto l’Arcivescovo.
Non è lontano il ricordo degli ultimi gravi attacchi: a Satna, durante il periodo di Natale, un gruppo di cantori fu malmenato; a Ratlam, gli indù forzavano la gente e gli alunni di una scuola cattolica a convertirsi al culto della “Madre India”; a Ujjain, un ospedale cattolico ha rischiato di perdere il terreno su cui era stato edificato, per una diatriba di carattere religioso.
Continua l’Arcivescovo Leo Cornelio: “Ho visitato personalmente l’area e visto quanto è avvenuto. Ho incontrato e detto ai nostri fedeli e religiosi che Gerusalemme, dove Gesù era stato acclamato con “Osanna”, era la stessa Gerusalemme dove poi egli è stato deriso, disprezzato e dove falsi testimoni hanno giurato contro di lui”.
A loro va il nostro conforto, la nostra preghiera, perché possano vivere a pieno, come tutti noi, la gioia del Gesù risorto in ogni cuore, che stiamo attendendo da quasi 40 lunghissimi e patiti giorni, quelli della Quaresima.
Antonella Sanicanti