Il gesto di un Vescovo impegnato in prima linea contro il Coronavirus

Un gesto nobile a servizio di una comunità che combatte contro il Coronavirus. A Catania, il Vescovo Peri della Diocesi di Caltagirone decide di agire così.

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Il Vescovo di Caltagirone ha deciso di compiere un gesto particolare: “Voglio dare una possibilità in più per sperare”. Ecco la storia.

Il Vescovo di Caltagirone: “Ho contratto il Covid e, da guarito, aiuto gli altri”

Una vicenda che fa riflettere su come ci si possa donare al prossimo con un piccolo ma grande gesto di generosità. E il  protagonista è il Vescovo di Caltagirone, Monsignor Calogero Peri.

Il Vescovo ha deciso di “donare il suo sangue” per lo studio sul Coronavirus, che Monsignor Peri, aveva contratto. Infatti era stato ricoverato al “Gravina e San Pietro” di Caltagirone il 2 aprile scorso, dopo aver accusato sintomi influenzali ed essere stato sottoposto a tampone, risultato poi positivo.

Poi è guarito il 3 maggio. Oltre al ringraziamento e alla gratitudine a tutto il personale sanitario che l’ha assistito durante la convalescenza, il Monsignore ha deciso di contribuire ancora di più per salvare altre vite umane, partendo dalla sua esperienza.

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“Ho donato il mio plasma iperimmune”

Non metteteci le mani, non toccatelo e non fatevi toccare per credere” – ha continuato a ripetere da quando è uscito dall’ospedale. Per questo motivo, Monsignor Peri nei giorni scorsi è tornato in ospedale, ma stavolta per dare la disponibilità a donare il plasma iperimmune per i malati Covid.

Ho fatto tutto l’iter necessario, con analisi e controlli, e – oltre ad avere le condizioni fisiche richieste – nel campione prelevato sono stati trovati gli anticorpi necessari. Solo l’età è stata un limite al desiderio di offrire anche il sangue, oltre alla mia costante preghiera e al mio impegno in questo tempo difficile di sofferenza”.

Il Vescovo: “Così aiuto il fratello in difficoltà”

Affermo con forza l’importanza, per chi può, di mettere a disposizione il plasma per le sorelle e i fratelli malati; non c’è da vergognarsi né tanto meno da temere, anzi c’è tanto da guadagnare dalla gioia di aver offerto, come Cristo Gesù sulla croce, una componente del proprio sangue, cioè una possibilità in più per vivere e sperare” – ha concluso Monsignor Peri.

Un gesto d’aiuto importante, ma anche un gesto che può spronare i tanti che sono stati contagiati dal Covid ad aiutare altri che, invece, sono ancora nel pieno della loro battaglia.

Fonte: avvenire.it

ROSALIA GIGLIANO

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