Oltre al Covid, anche l’influenza stagionale. Non tutti hanno accesso al vaccino e, per questo motivo, è stato necessario un intervento dell’Elemosineria Vaticana.
A Roma, al quartiere Torvaianica, ieri mattina è arrivata l’ambulanza dell’Elemosineria Vaticana alla parrocchia “Beata Vergine Immacolata”, per sottoporre i cittadini al vaccino contro l’influenza.
Covid e influenza stagionale: sono questi i due nemici da combattere quest’anno. Ma non tutti possono permettersi l’accesso alle cure e, tantomeno, al vaccino. La necessità di una copertura quanto più uniforme possibile, anche per quel che riguarda il vaccino anti – influenzale, mai come quest’anno, è necessaria.
Per questo motivo, per i più poveri e per le persone bisognose, è scesa in campo l’ambulanza dell’Elemosineria Vaticana.
Ieri mattina, al quartiere Torvaianica di Roma, una giornata di vaccini e tamponi è stata dedicata dai volontari a coloro che non avevano ancora avuto accesso a tali cure. “E’ stata una giornata con il sole, nonostante la pioggia, perché illuminata e riscaldata dalla presenza degli amici che sono arrivati con l’ambulanza del Vaticano” – ha commentato don Andrea, sacerdote della Parrocchia “Beata Vergine Immacolata” di Torvaianica.
35 persone, senzatetto o persone che si prostituiscono sul lungomare di Torvaianica, hanno così ricevuto le cure che difficilmente avrebbero potuto trovare nelle istituzioni sanitarie tradizionali. La maggior parte di loro infatti si trova senza documenti e non ha medico di base.
“La gente è felice di questa vicinanza, di questa presenza, attenzione e cura. Queste persone non stavano nella pelle. Pregano per la Chiesa, chiedono di benedire il Papa. Veramente sono molto contenti e molto felici.
Un’attenzione così concreta e efficace io mi immagino fosse la prima volta che l’abbiano avuta da parte della Chiesa” – ha dichiarato, in un’intervista a Vatican News, don Andrea.
La vicinanza della Chiesa agli ultimi, anche nei momenti difficili e di pandemia, così come vuole Papa Francesco. Una Chiesa in uscita verso i poveri e verso coloro che sono dimenticati da tutto e tutto. La vicinanza sentita anche attraverso un vaccino anti influenzale o un tampone, è segno di accoglienza e di comunione.
Fonte: vaticannews.va
ROSALIA GIGLIANO
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