Oggi è una giornata di lutto per Bergamo e per tutta l’Italia. Fu proprio il 18 marzo 2020, che tutto il Paese assistette sgomento alle immagini dei camion dell’esercito carichi delle bare delle vittime di Covid.
Un momento spartiacque ed apicale per la crisi pandemica, per la quale l’Italia ebbe il non invidiabile primato di prima nazione europea coinvolta.
Quasi come in tempo di guerra, Bergamo si stringerà attorno alle famiglie dei defunti e dei malati che hanno lottato e lottano ancora. Nella città orobica, alla cerimonia commemorativa, giungerà stasera il presidente del Consiglio, Mario Draghi. Assieme al sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, il premier presenzierà ai due eventi al cimitero monumentale e all’inaugurazione del bosco alla memoria.
La Giornata nazionale in memoria delle vittime del Covid-19 è stata istituita con voto unanime di entrambi i rami del Parlamento: all’approvazione lo scorso luglio alla Camera dei Deputati, ieri pomeriggio è seguita quella al Senato. “Il 18 marzo sarà la Giornata mondiale in memoria delle vittime del Covid – scrisse a suo tempo il Ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla sua pagina Facebook –. Sarà un giorno importante per non dimenticare questa stagione così drammatica e per ricordare tutte le persone che non sono più con noi”.
La data del 18 marzo, scelta per la commemorazione, è legata non solo alle ormai indimenticabili dei camion militari con le bare ma anche ad un altro triste primato: un anno fa, infatti, si registrò il picco di morti della prima ondata.
Quel giorno, a causa del susseguirsi incontrollabile di decessi in tutta la provincia, risultò impossibile cremare tutte le salme nel cimitero di Bergamo. Si dovette quindi trasportare i feretri fuori dalla Regione. Soltanto nella prima ondata, si stima che i morti nella provincia di Bergamo siano stati almeno 3400.
In occasione della Giornata nazionale, lo Stato, le regioni, le province e i comuni hanno la facoltà di promuovere iniziative commemorative di vario tipo, in sinergia con le associazioni locali e con le scuole.
L’istituzione di tale Giornata è stata accolta dal sottosegretario dalla Salute, Sandra Zampa, come “una pagina di buona politica ed è il modo migliore per ricordare e rendere omaggio a quanti, nei mesi che sono infine alle nostre spalle, sono caduti vittima dell’epidemia magari lottando per arginarne la diffusione e per prendersi cura dei pazienti”.
Al tempo stesso, l’iniziativa servirà a “quanti verranno dopo di noi a comprendere fino in fondo il valore della salute e di un Sistema Sanitario pubblico”, ha aggiunto il sottosegretario.
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