Cosa succede al nostro Angelo Custode dopo la morte?

Una presenza costante che Dio ci ha posto accanto, per proteggerci dal demonio, fin dall’inizio della nostra esistenza. Ma nel momento in cui moriamo, cosa succede al nostro Angelo?

Cosa fanno? Seguono sempre la persona alla quale Dio li ha affidati, oppure tornano al Padre? Cerchiamo di capire insieme.

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Cosa accade nel momento del trapasso?

Il momento del distacco, specie da una persona cara, che ha concluso il suo viaggio su questa terra e si prepara per andare in Paradiso, è sempre difficile. Ma sappiamo che non è, e non sarà mai sola. Perché le nostre preghiere continueranno a seguirla, come anche una figura che Dio ha posto accanto ad ognuno di noi.

L’angelo custode: ci hanno insegnato sin da bambini a pregarlo e a sentirlo sempre vicino a noi. Presenza discreta, mai invadente, che ci protegge con le sue ali e ci guida secondo la strada che il Signore ha tracciato per ciascuno di noi. Il nostro Angelo Custode ci comprende più di chiunque altro, è sempre accanto a noi, dal momento in cui siamo nati, e lì resterà per tutto il resto della nostra vita.

L’angelo accompagna sempre la nostra anima

Ci guida, ci consiglia, ci supporta: lui è sempre con noi. Anche nei momenti difficili, nell’angoscia, ma soprattutto quando siamo in una situazione di peccato. Lui è sempre lì a sostenerci, ad indicarci la giusta via, quella che non ci allontana dal Signore.

Ma una domanda che ci siamo sempre posti è: se lui è accanto a me dal momento in cui nasciamo, quando moriamo lui cosa fa? Ci piace pensare che accompagni per mano, l’anima verso il Paradiso, presentandola al Trono dell’Altissimo. L’angelo custode è una creatura spirituale, che ha accettato questo compito datogli da Dio di seguirci in tutta la nostra vita.

Ecco chi ci spiega cosa fa l’angelo dopo la morte di una persona

Il teologo, sulle pagine di Famiglia Cristiana, così spiega: “[…] In una prospettiva eterna, nella santità raggiunta anche dagli uomini, la loro funzione non sarà più necessaria e rimarrà la comune (nostra e loro) contemplazione di Dio” – spiega.

Immaginare, quindi, che accompagnino la nostra anima anche in Paradiso, forse non è del tutto sbagliata. Una cosa è certa però, e ce la conferma anche il teologo: quando saremo in Paradiso, e lì, ritroveremo l’angelo, colui che ci ha seguito per tutta la vita, non potremmo far altro che ringraziarlo, perché è anche grazie a loro, alla loro protezione, al loro esser stati nostra guida, che la storia della nostra salvezza ha visto la gloria dei cieli.

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