In occasione della prima predica per la Quaresima tenutasi nella Cappella ‘Redemptoris Mater‘, padre Cantalamessa ha spiegato in cosa consiste la conversione voluta da Gesù Cristo. Nel farlo il predicatore della Casa Pontificia ha citato apertamente L’Evangeli Gaudium di papa Francesco, spronando i presenti a riempire la propria anima di Spirito Santo durante il periodo che li accompagna alla Pasqua. il primo punto in oggetto della predica è il significato dell’evangelizzazione che il sacerdote ricorda essere l’incontro con il messia: “L’evangelizzazione non è la trasmissione di una dottrina ma l’incontro con una persona, Gesù Cristo”.
Si tratta dunque di aprire il nostro cuore a Gesù così che tutti possano comprendere che questo incontro può essere effettuato singolarmente. Una volta aperto il cuore al Signore tutti manifesteremo il bisogno, la volontà di incontrarlo. A tal proposito padre Cantalamessa dice: “La possibilità di un tale incontro a tu per tu dipende dal fatto che Gesù risorto è vivo e desidera camminare affianco di ogni credente così realmente come camminava affianco dei due discepoli di Emmaus lungo il viaggio, anzi, di più, come era con i due discepoli quando tornavano a Gerusalemme dopo che avevano ricevuto il pane spezzato da Gesù, perché adesso era DENTRO di loro, non era affianco”.
Se analizzata sotto questa prospettiva risulta chiaro che la conversione è un primo passo verso l’incontro con Gesù. Padre Cantalamessa infatti ricorda che secondo il Vangelo la conversione non è un ritorno indietro all’alleanza violata come succedeva prima dell’avvento del Messia: “Convertirsi non significa più tornare indietro all’alleanza violata: significa fare un balzo in avanti ed entrare nel Regno che è apparso gratuitamente per decisione di Dio in mezzo agli uomini. Quindi convertitevi e credete sono la stessa cosa: convertitevi, cioè credete”.
Proprio per questo, dice in conclusione il sacerdote, il Vangelo è la “Buona Novella“. In questo infatti ci viene presentato un Dio che per Grazia ci viene incontro immolando suo figlio. Un Dio che attraverso la crocifissione ci vuole fare vedere che la morte non è la fine della vita, ma solo una tappa prima di un nuovo inizio.
Luca Scapatello
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