Cosa amava mangiare San Giovanni Paolo II fin da bambino?

San Giovanni Paolo II aveva una grande passione in particolare per uno specifico dolce. Lo mangiava fin da bambino e ne andava matto. Ecco qual era questa specialità polacca. 

Risplende nella Chiesa come figura di uomo dalla fede salda e di Pastore esemplare. Ma San Giovanni Paolo II è stato anche tanto altro.

Cosa amava mangiare San Giovanni Paolo II fin da bambino?
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Oltre ad aver svolto in modo indimenticabile il ruolo di Vicario di Cristo in terra, durante il suo lungo pontificato ha svolto un’instancabile azione di operatore di pace, vicino ai popoli più sofferenti. 

In una vita lunga e costellata da fatiche e grandi gioie, la totale dedizione alla sua missione e la devozione filiale alla Madonna sono tra gli elementi che più spiccano nella sua grende storia.  

Il suo motto apostolico “Totus tuus ego sum, et omnia mea tua sunt” rimane impresso nel cuore di tutti.  

Ma è stato anche brillante scrittore e poeta, sceneggiatore e attore negli anni della sua gioventù dove nella sua amata Polonia ha conosciuto gli abomini prima del nazismo e poi del comunismo.  

Prove che si sommano a quelle della sua vita personale, dalla perdita della mamma all’età di 8 anni a quella del giovane fratello medico alcuni anni dopo fino a rimanere solo, senza famiglia, a 20 anni dopo la morte del padre. 

Si è dedicato con grande interesse all’approfondimento del tema della famiglia, del rapporto tra uomo e donna e del ruolo di quest’ultima nella vita familiare e sociale lasciando insegnamenti sempre vivi e intramontabili. 

Il suo pensiero rimane vivo nelle sue opere, da quelle letterarie e poetiche alle encicliche e ai documenti magisteriali, segnando profondamente la vita di chi si accosta e la storia della Chiesa tutta.  

Cosa amava mangiare San Giovanni Paolo II fin da bambino?
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Il dolcetto della sua infanzia

Per quanto riguarda il rapporto di San Giovanni Paolo II con il cibo si sa che mangiava di tutto e prediligeva una cucina quotidiana improntata alla semplicità. 

Non aveva particolari predilezioni tranne che nell’ambito della pasticceria. C’era in particolare un dolce polacco, che lui mangiava fin dall’infanzia di cui era molto ghiotto.  

Questo dolce è diventato poi famoso in tutto il mondo proprio perché era il suo preferito tanto che gli è stato attribuito il nome di “dolce del Papa” per cui si chiama Papieska Krémowka. 

La Krémowka è in lingua polacca un dolce alla crema e, San Giovanni Paolo II nel 1999, in occasione della visita nella sua città natale, Wadowice, raccontò quanto amava mangiare questo dolce che da ragazzo andava a comprare in una pasticceria della piazza centrale della cittadina. 

 Raccontò anche un aneddoto molto divertente e cioè che da ragazzo aveva organizzato una gara insieme ai suoi amici per cui sarebbe risultato vincitore chi avesse mangiato più porzioni di Krémowka. Lui, pur non arrivando a vincere riuscì a mangiarne addirittura 18 parti. 

La ricetta della Papieska Krémowka

La Kremowka originariamente si chiamava Napoleonka perché è simile ad una millefoglie francese che aveva appunto questo nome in onore dell’imperatore Napoleone.

Ma, ci sono delle differenze perché mentre la Napoleonka è un dolce più articolato, costituito da tre strati di pasta sfoglia con un ripieno di crema pasticcera o panna o confettura, la Kremowka è più semplice, formata solo da due strati si pasta sfoglia intervallati da un solo strato di crema e poi da uno di panna. 

Papieska Krémowka
Papieska Krémowka – Photo web source

INGREDIENTI

Per la pasta sfoglia:

  • 250 gr di farina 00 
  • 200 gr di margarina
  • 3 tuorli d’uovo
  • acqua

Per la crema:

  • 600 ml di latte
  • 150 gr di zucchero semolato
  • 3 tuorli d’uovo 
  • 1 bustina di vanillina 
  • zucchero a velo

PROCEDIMENTO

Si comincia con l’amalgamare la farina con la margarina a tocchetti. Mentre si impasta aggiungere i tuorli. 

Per agevolare l’operazione e rendere l’impasto più morbido bisogna unire, se serve, un po’ d’acqua. Poi. lasciar riposare l’impasto per 2 ore in frigorifero. 

Trascorso questo tempo dividerlo in due parti e stendere la pasta delle dimensioni di una teglia rettangolare da circa 22 cm a bordi alti.  

Quindi, cuocere in forno a 180° per il tempo che basterà a farli colorire ma non troppo, ci vorranno circa 15 minuti, ma dipende dal forno. Sfornare e far raffreddare. 

Nel frattempo preparare la crema. Aromatizzare due terzi del latte con la vanillina e portarlo a bollore. Subito dopo con una frusta a mano o con quelle elettriche montare i tuorli con lo zucchero e la farina.  

Aggiungere poi il rimanente latte e cuocere mescolando a fuoco molto basso fino a che la crema si addenserà. Trasferirla in un contenitore e lasciarla raffeddare coprendola con la pellicola alimentare sistemata a contatto in modo da evitare il formarsi di una pellicina in superficie. 

Quando la crema è fredda comporre il dolce versandola sul primo foglio di pasta sfoglia e subito dopo ricoprire con l’altro foglio.  

Lasciare in frigo per almeno 30 minuti in modo che si compatti bene e poco prima di servire cospargere la superficie del dolce di zucchero a velo. 

 

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