Coronavirus, Usa: arriva un test rivoluzionario. Potrebbe essere la svolta

Stando a quanto scrive il quotidiano britannico The Guardian, gli scienziati del Pentagono starebbero lavorando a un nuovo test che identifica gli infettati da Coronavirus prima del momento in cui diventino contagiosi.

Test Coronavirus
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Il giornale spiega che questa potrebbe essere una vera e propria svolta contro il coronavirus. Il test nasce da un progetto dell’agenzia governativa statunitense per le tecnologie militari, la Darpa, e dovrà passare al vaglio della Food and Drug Administration. Questo consiste nell’eseguire un’analisi del sangue in cui viene rilevato il coronavirus anche prima della manifestazione dei sintomi e prima che lo stesso malato possa trasmetterlo.

Autorizzato il farmaco Remdesivir. Ma in Cina dicono non serva

Sempre negli Stati Uniti è stato autorizzato l’uso del farmaco Remdesivir contro il coronavirus. Il farmaco nelle scorse settimane era volato in alto in borse, poco dopo però un test cinese ha mostrato che il farmaco non ha alcun effetto migliorativo sulle condizioni di salute dei pazienti.

Coronavirus sperimentazione
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Ora però attraverso la procedura d’emergenza dell’Fda, l’agenzia che regola la commercializzazione dei medicinali negli Usa, è stato approvato con autorizzazione d’urgenza. Lo ha affermato Trump alla Casa Bianca.

Trump attacca la Cina: virus nato in laboratorio

Lo stesso Trump in conferenza stampa ha continuato a sostenere che disporrebbe di alcune prove che dimostrano come il coronavirus sia stato originato in un laboratorio di Wuhan, ma che allo stesso tempo ha sostenuto di non poterne parlare. In questo modo Trump ha così attaccato la Cina. E ha sostenuto che scienziati ed esperti stanno lavorando al dossier, e per questo “alla fine avremo una risposta molto buona e anche la Cina potrebbe dircelo”.

Coronavirus Plasma prima guarita
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Pochi giorni prima però è stato lo stesso Ufficio del direttore generale dell’Intelligence statunitense ad affermare il contrario. Questi hanno affermato che l’intera comunità di intelligence “concorda con l’ampio consenso scientifico secondo cui il Covid-19 non è un prodotto umano o geneticamente modificato”.

Giovanni Bernardi

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