Coronavirus: test rapido, test molecolare o tampone, quali sono le differenze

I test per diagnosticare il Coronavirus sono diversi e si rischia di confondersi: ecco una breve guida su quelli attualmente a disposizione.

Foto dal web

Lo strumento al momento più preciso rimane il test molecolare sul tampone naso-faringeo, ma le alternative possono essere utili in caso di necessità di risultati rapidi.

Coronavirus, la giungla degli esami diagnostici

A partire dal mese di marzo, il sistema sanitario nazionale si è trovato a dover fronteggiare un’epidemia in rapida diffusione. Non conoscendo il “nemico” contro cui ci si stava confrontando, per il tracciamento dei contatti è stato utilizzato il test molecolare sul tampone naso-faringeo. Si tratta di una metodologia che dà molte certezze, ma che comporta un dispendio di tempo notevole, specie se si deve campionare un numero enorme di possibili contagiati.

Leggi anche ->Elena ed un tampone sbagliato nell’esecuzione: la denuncia della madre

Con il passare del tempo si è cercato un metodo alternativo che potesse avere la medesima efficacia e consentisse nel contempo un risultato rapido. Così sono arrivati i test antigenico o rapido, quello sulla saliva, quello anticorporale (sul sangue). Adesso quindi abbiamo una molteplicità di test a disposizione, ma nessuna o quasi cognizione su quali siano le differenze. Cerchiamo dunque di spiegare in breve in cosa consistono i vari test e quale conviene fare.

Leggi anche ->Immuni, c’è ancora perplessità sull’utilità dell’app per tracciare i contagi

Coronavirus: quali sono i test e come funzionano

Come detto il test di riferimento rimane quello molecolare sul campione naso-faringeo. Questo infatti assicura i risultati più affidabili e dà i risultati in 12-24 ore. Tuttavia, come riscontrato tra marzo e aprile, nel momento in cui c’è un numero maggiore di casi da esaminare, per il risultato potrebbe servire qualche giorno.

Questo test può essere effettuato anche analizzando la saliva. Il campione viene prelevato con un tampone o una pipetta ed elimina alcune problematiche. Gli esaminatori non sono esposti al rischio di contagio, si può ovviare alla carenza di tamponi naso-faringei, ed è meno invasivo. Tuttavia ancora non è chiaro se può essere analizzato con strumenti di diagnostica ad alta automazione (che possono gestire molti campioni alla volta). L’affidabilità su una popolazione vasta, dunque, è da accertare. Al momento è disponibile solo negli Usa ed è effettuato da laboratori specializzati.

(Getty Images)

Il tampone rapido è basato sul test antigenico. Ad essere esaminato è un campione naso-faringeo ed il grande vantaggio è che si ottengono risultati in meno di un’ora, spesso in soli 20 minuti. Quando si tratta di appurare un positivo il risultato è affidabile, meno in caso contrario: sono stati tanti i casi finora di falsi negativi.

Infine c’è il test sierologico o anticorporale sul sangue. Può essere effettuato su una goccia di sangue presa da un dito o su un campione prelevato. Nel primo caso l’affidabilità è minore ma il risultato lo si ottiene in 20 minuti. Nel secondo caso è più affidabile, ma per i risultati bisogna attendere anche qualche giorno.

Luca Scapatello

Impostazioni privacy