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Coronavirus: cosa cambia per le Regioni entrate in zona arancione

Cinque Regioni da ieri sono passate dalla fascia gialla a quella arancione. Un ulteriore provvedimento, determinato dalla difficoltà crescente in queste aree.

Queste Regioni sono Abruzzo, Umbria, Basilicata, Liguria e Toscana. La stretta riguarderà principalmente i locali e la mobilità. I bar e i ristoranti infatti saranno chiusi 7 giorni su 7. Ci sarà inoltre il divieto di “ogni spostamento con mezzi di trasporto pubblici e privati in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione”, ad eccezione che per esigenze di lavoro, studio, salute e necessità.

Cosa si potrà fare e cosa no all’interno delle aree arancioni

Nell’area arancione infatti non è consentito spostarsi al di fuori del comune di residenza, a meno che non si abbiano esigenze comprovate. In questi specifici casi, ci sarà bisogno di utilizzare l’autocertificazione, da portare con sé già compilata e da presentare in caso di richiesta da parte degli agenti.

Saranno perciò vietati anche gli spostamenti, sia in entrata che in uscita, da quelle zona che sono state indicate come a più alto rischio. Per queste aree, come per il resto d’Italia, resta inoltre in in vigore il divieto di circolazione assoluto dalle 22 alle 5.  Se prima perciò gli spostamenti erano solo “non consigliati”, ora sono proprio vietati.

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Si raccomanda di evitare gli spostamenti anche all’interno del Comune

Il provvedimento da anche la raccomandazione di evitare spostamenti non necessari nel corso della giornata all’interno del proprio Comune. Serrata totale invece per bar, ristoranti e gli pubblici esercizi assimilabili. Anche se ci sarà possibilità di acquistare cibo ad asporto, seppure solo fino alle 22.

Resteranno poi attive tutte le precedenti restrizioni. Come ad esempio la chiusura dei centri commerciali nel weekend, ad eccezione delle farmacie, parafarmacie, punti vendita di generi alimentari, tabaccherie ed edicole al loro interno. Sarano chiusi anche i musei e le mostre, oltre che le palestre e le piscine. Saranno invece ancora aperti invece i circoli e centri sportivi.

Non cambierà invece nulla per le scuole in Zona arancione

Per le scuole invece non cambierà nulla. Per le superiori resta invece attiva la didattica a distanza, ad eccezione degli studenti con disabilità e per i casi che necessitano l’uso di laboratori. Resta invece la didattica in presenza per scuole dell’infanzia, scuole elementari e medie. Saranno ancora chiuse le università, salvo alcune attività per le matricole e per i laboratori.

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Infine il trasporto pubblico potrà circolare ma solo con riduzione fino al 50 per cento, fatto salvo i mezzi di trasporto scolastico. Saranno infine sospese le attività di sale giochi, sale scommesse, bingo e slot machine anche nei bar e tabaccherie.

Zona arancione: l’ordinanza firmata dal ministro della Salute

Il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato ieri l’ordinanza. In questa vengono applicate nuove regole per le regioni, come per il passaggio da zona gialla a arancione delle cinque Regioni sopra descritte. La Provincia autonoma di Bolzano entrerà invece nella zona rossa.

In una nota pubblicata sul sito del ministro si legge: “Il ministro della Salute, Roberto Speranza, sentiti i presidenti delle Regioni interessate, ha firmato l’ordinanza che individua le regioni che passano dall’area gialla a quella arancione e rossa (rischio alto, livello 3 l’area arancione; rischio alto, livello 4 l’area rossa)”.

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Perciò complessivamente ora la ripartizione delle regioni nelle diverse aree è la seguente: in ‘area gialla’ Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Marche, Molise, Provincia autonoma di Trento, Sardegna, Veneto; in ‘area arancione’ Abruzzo, Basilicata, Liguria, Puglia, Sicilia, Toscana, Umbria; in ‘area rossa’ Calabria, Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta, Provincia Autonoma di Bolzano.

Giovanni Bernardi

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Giovanni Bernardi

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