Coronavirus: per la prima volta nella storia chiude le Sacre Coeur a Parigi

Chiude anche la Basilica del Sacre Coeur per contrastare la diffusione del Coronavirus. Non era mai successo da quando fu eretta nel 1914.

Chiusa la Basilica del Sacre Coeur di Parigi a causa del Coronavirus

Lo ha annunciato il rettore della basilica, monsignor Laverton, dopo aver concordato la decisione con l’arcivescovo di Parigi, Mons Michel Aupetit. “E’ prima di tutto un grande santuario, ma è anche uno dei monumenti più visitati di Parigi” – sono le parole del rettore. Motivo per cui, dopo le misure restrittive adottate dal governo francese per contrastare la diffusione della pandemia di Covid-19, la nota Basilica che sorge nel quartiere di Montmartre, è costretta a chiudere.

Come previsto per tutti gli altri monumenti pubblici francesi, che attirano ogni anno milioni di turisti provenienti da ogni parte del mondo. Le altre chiese in Francia sono per il momento aperte al pubblico, fino a nuove eventuali restrizioni da parte del governo. Dopo l’incendio di Notre Dame avvenuto quasi un anno fa, ora chiude un altro dei principali simboli cattolici della città di Parigi.

In questo periodo di chiusura, la comunità delle Suore Benedettine del Sacre Coeur di Montmartre, rassicura i fedeli, garantendo il proseguo dell’adorazione eucaristica, che non si è mai interrotta dal 1° agosto 1885.

La storia della Basilica del Sacre Coeur

La basilica è stata costruita su un luogo sacro, caro ai cattolici di tutto il mondo. Sulla sommità della collina di Montmartre fu, infatti, decapitato Dionigi di Parigi, in francese saint Denis. E’ stato un vescovo romano, venerato come santo dalla Chiesa cattolica. Fu il primo vescovo della città di Lutezia, l’attuale Parigi, nell’allora Gallia romana. La Chiesa cattolica lo venera come santo, martire e patrono di Parigi e della Senna-Saint-Denis.

San Dionigi, primo vescovo di Parigi

L’edificazione della Basilica del Sacre Coeur sulla collina di Montmartre, u voluta dopo la sconfitta della Francia nella guerra contro la Confederazione Tedesca del Nord, all’epoca parte del Regno di Prussia. L’intento era dare alla nazione un pò di fiducia e donare il giusto ottimismo ai francesi per aprirsi a una nuova rinascita.

Simona Amabene 

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