Raccontare la propria storia di guarigione dal Coronavirus non è facile. Giovanni ha deciso di farlo: ecco la sua testimonianza.
Da Napoli, Giovanni ha deciso di raccontarsi e di raccontare la sua esperienza da contagiato dal Coronavirus: “La mia testimonianza di fede cristiana”.
Non è facile ripercorrere un momento della tua vita che, vorresti, scomparisse per sempre, specie se si tratta di Coronavirus. La storia che vi raccontiamo (e che vi lasceremo, poi, alla visione diretta del video, tratto dalla sua pagina Facebook) è quella di Giovanni, professionista napoletano, che ha deciso di raccontarsi, ma soprattutto di far capire a tutti, “credenti e non credenti” (come lui stesso cita) quanto sia importante in questi momenti l’aver fede salda in Dio.
“Mi sono contagiato a metà marzo, ma nei primi momenti, ho seguito le cure e le procedure sanitarie direttamente a casa mia, perché pensavo che la malattia fosse lieve. Ma la situazione è precipitata, a partire da un’insufficienza respiratoria” – così inizia il racconto di Giovanni.
Giovanni è stato ricoverato all’Ospedale “Cotugno” di Napoli, l’ospedale Covid della città: “Quando sono arrivato lì, dopo gli opportuni esami clinici, sono stato sottoposto ad ossigeno terapia, poiché mi è stata diagnosticata una polmonite ad entrambi i polmoni. Terapia senza la quale non riuscivo proprio a respirare. Ma dopo qualche giorno, è successo qualcosa di inspiegabile, di miracoloso”.
Giovanni racconta questo momento con grande fervore: “Io sono credente, e so che oltre alle mie di personali preghiere, c’erano anche quelle di tanti che mi conoscono. In quella notte fra il 31 marzo ed il 1 aprile, non ho smesso di pregare Gesù Cristo. Avevo freddo perché avevo la febbre a 39°. Ad un certo punto, mi sento avvolto da una luce calda che mi ha riscaldato e da un eco che mi ronzava nelle orecchie: “Stanotte guarirai” diceva”.
La febbre era scesa e, se anche non aveva la forza di alzarsi dal suo letto d’ospedale, Giovanni ha sentito la presenza di qualcuno che lo aiutava ad alzarsi: “Mi sono sentito sollevato da tutte le mie paure, difficoltà ed angosce che, fino a quel momento, avevo sentito addosso a me. Gli infermieri che mi assistettero erano stupidi da questa mia guarigione. Qualcuno dall’alto era stato accanto a me quella notte”.
Il racconto di Giovanni è segno di una fede certa, salda nella preghiera, nel non abbandonare Dio neanche un momento, specie in questo così difficile.
E Lui gli è stato accanto, l’ha accompagnato con mano sino alla guarigione.
ROSALIA GIGLIANO
Fonte Video: Facebook/ Gianni Barone
Segui tutte le nostre News anche attraverso il nuovo servizio di Google News, CLICCA QUI
"Restami vicino Signore". Con la preghiera della sera di oggi chiediamo alla Santissima Trinità di…
Una giornalista dalla penna affilata prende di petto l'ideologia neo femminista e le tante bugie…
Il Papa si è rivolto soprattutto ai giovani svelando loro il segreto per fare grandi…
Siamo a Bergamo, un giorno di lavoro ordinario si trasforma per due uomini, padre e…
Santa Gianna Beretta Molla, scoperto un cancro in gravidanza, mette al primo posto la vita…
La domenica è il giorno della devozione alla Santissima Trinità. Lodiamo e glorifichiamo il Signore…