Coronavirus: la testimonianza di Michela, che ha superato il difficile ostacolo grazie all’amore della famiglia e alla preghiera.
Nell’ambito di un’intervista rilasciata ad Aleteia, Michela Di Giore, insegnante di musica e mamma di tre figli, ha parlato della sua recente esperienza e di come, grazie alla fede e all’amore dei suoi cari, ha superato questo difficile ostacolo. Nella sua intervista, Michela ha ribadito più volte di ritenersi “fortunata”, soprattutto per la vicinanza e l’affetto ricevuto dai propri cari, nei momenti più difficili. Ora Michela sta molto meglio, gli ultimi due tamponi hanno dato esito negativo ed è stata dimessa dall’ospedale. Ora è in attesa di superare gli ultimi giorni di quarantena, prima di poter riabbracciare la sua famiglia.
Coronavirus, Michela: “La fede mi ha dato speranza”
Michela ha raccontato di essere una musicista, una pianista per l’esattezza. Questa sua passione, diventata un vero e proprio lavoro (Michela insegna musica alle scuole medie) si è dimostrata una chiave importante per la sua vita: “I miei studi classici e la mia formazione musicale mi hanno fatto avvicinare a Dio”. Il suo rapporto con il Signore, sostiene Michela, si è poi rafforzato grazie a don Angelo Spinillo, oggi Vescovo di Aversa. La fede si è dimostrata una chiave importante nel superamento di questo difficile momento e proprio la fede, insieme alla vicinanza e all’amore della sua famiglia, è stata vincolo di speranza, che mai ha fatto sprofondare l’animo di Michela.
Un diario del Covid
Tanto interessante, quanto singolare, è quel “diario tragicomico” (così l’ha definito Michela) col quale l’insegnante ha voluto condividere la sua esperienza. Attraverso i suoi canali social, infatti, Michela ha voluto condividere con i suoi contatti e i suoi amici, la sua esperienza. Questo continuo condividere ha avuto, per Michela, effetti terapeutici: “Un momento di crescita molto profondo, non mi scoccia raccontare la mia esperienza”. Attraverso questo importante vincolo, Michela ha sentito anche la vicinanza dei suoi alunni, che le hanno dato un grande sostegno psicologico, grazie a un video-messaggio molto commovente.
La famiglia
Michela ha ricevuto la bellissima notizia della negatività all’ultimo tampone proprio nel giorno della Santa Pasqua. Sono stati momenti difficili, ammette Michela, soprattutto per la paura per i propri cari: “Sono una moglie e una mamma e devo sempre occuparmi degli altri”. Ma la commozione è stata tanta, quando al rientro a casa, seppur con le dovute precauzioni, la sua famiglia le ha organizzato una vera e propria “festa dal balcone”. Una gioia immensa poter rivedere i figli e Gianni, il suo grande amore.
L’importanza della preghiera
Ciò che non è mai mancato, durante quei 23 giorni di ospedale, è stato il grande supporto della preghiera. Michela ha raccontato di aver pregato sempre, insieme alla sua compagna di stanza Marianna. Nei momenti più difficili, la preghiera è stata fondamentale: nel giorno in cui il “vecchietto del telecomando”, loro compagno di stanza, non ce l’ha fatta, la caposala ha chiesto a Michela e Arianna di unirsi in preghiera, dal momento che il cappellano non poteva entrare in ospedale. Michela ha raccontato, con commozione: “Abbiamo fatto noi questa benedizione finale”.
Fabio Amicosante
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