Coronavirus, come è andato il primo giorno di fase due città per città

Ieri è ufficialmente cominciata la cosiddetta fase due, dopo due mesi di lockdown.

Ieri è cominciata la fase due dell’emergenza dovuta al coronavirus. In tutte le città italiane è tornato il traffico e gli esercizi commerciali hanno cominciato a riaprirsi timidamente al pubblico – sourceweb

Così gli italiani e le città sono state messe alla prova della ripartenza. Alcuni milioni di cittadini sono tornati ai propri lavori, e molti hanno ripreso a circolare all’interno delle proprie regioni, oppure sono rientrati nelle proprie residenze.

Nelle strade torna il traffico

Nelle strade è ripartito il traffico, dappertutto più intenso delle scorse settimane, ma restano le misure di sicurezza nei centri cittadini, con controlli nei maggiori snodi ferroviari, nei parchi, nelle fermate dei mezzi pubblici.

Attesa la ripartenza in treno da Milano verso il sud, e nel momento in cui il primo Frecciarossa è arrivato a Napoli le cronache hanno registrato i passeggeri che nello scendere applicavano rigorosamente le ordinanze delle forze dell’ordine, ricordate anche con i megafoni. Ognuno di loro si è poi sottoposto al termoscanner dall’uscita della stazione.

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Fase due, la ripartenza città per città

La ripartenza napoletana non ha avuto orari sfalsati o differenze tra negozi. L’unica differenza è stata nell’ingresso degli  uffici regionali, regolato in fasce orarie per ordine alfabetico. Le scuole e le Università sono rimaste chiuse, e sugli autobus quasi tutti hanno la mascherina.

L’unica denuncia è arrivata dall’Usb che ha richiamato l’attenzione sul fatto che “centinaia di passeggeri” sono stati “costretti a viaggiare ammassati a bordo del treno della ferrovia Cumana che collega l’hinterland di Napoli con il capoluogo”.

Tornano i funerali

La città di Torino invece si è risvegliata nel traffico con una certa quantità di auto per le strade del centro storico. I negozi, ad eccezione dei mini-market e alcuni bar o caffetterie che fanno cibo da asporto, sono per la maggior parte ancora chiusi. Tutti i passanti hanno la mascherina e gli sportivi sono rientrati nel Parco del Valentino.

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Ieri sono ripartiti anche i funerali, con la sola regola di non superare il numero di quindici partecipanti. In alcune parrocchie si è utilizzato il metodo dei “bigliettini” da distribuire agli invitati. Come a Roma, dove si è svolto uno dei primi funerali, nella chiesa di san Martino ai Monti, a due passi dal Colosseo.

Le regole per la celebrazione dei funerali nella fase due

Nella chiesa, tutti i partecipanti hanno dovuto indossare la mascherina e sedersi non oltre due per banco. A fine funerale, niente assembramenti, e la chiesa è stata sanificata prima e dopo. Durante la celebrazione, niente scambio della pace e l’Eucarestia distribuita avvicinandosi direttamente ai fedeli.

In stazione Termini, poche Frecce e pochissimi viaggiatori. Il problema però maggiore, viene spiegato, è all’arrivo a Roma dove è necessario prendere la metro per spostarsi, e questo preoccupa i viaggiatori. Nel centro della città, fuori dai bar, le file ordinate.

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Fase due, come si sono organizzati i locali

Nei locali più spaziosi ci si è organizzati con vere e proprie file per i clienti dove il cliente può in ordine entrare, ordinare, pagare, ritirare il caffè e uscire dal locale con il bicchiere di plastica. Per chi ha i minuti contati, però, resta complicato mettersi ad aspettare in fila. In molti locali vengono direttamente forniti all’ingresso disinfettanti e guanti.

A Venezia invece, le cronache riportano di una città semivuota, senza turisti e con alcune attività lavorative riaperte, ma non del reparto turistico. Il ponte di Calatrava, che collega il centro alla stazione, viene transitato ma senza le solite valigie dei turisti. Torna il traffico sul Canal Grande, ma per le imbarcazioni da lavoro, mentre i vaporetti sono quasi vuoti. Come anche la stazione di Santa Lucia.

Traffico, sport e moto d’acqua

Anche la città di Firenze è tornata al traffico ma senza caos o assembramenti. Alla stazione di Santa Maria Novella tornano i pendolari, e i regionali sono incrementati. Lo stesso a Bari, nonostante però i bus restano semivuoti per via dell’uso massiccio di mezzi privati. Con la delusione dei tassisti. Nel pavimento della stazione sono stati messi i distanziometri, anche se la gente che attende arrivi e partenze non è ancora molta.

Mentre invece, spostandosi in Sardegna, la città di Cagliarti è ripartita. I locali hanno ricominciato a fare caffè è cornetto ma solo in versione da asporto. Anche se molti di questi sono ancora alle prese con gli allestimenti per la messa in sicurezza.

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Anche il traffico cagliaritano ha fatto registrare una significativa ripartenza di auto. Lo stesso per i passeggeri alle fermate di bus e pullman. A Cagliari sono ricominciate anche le attività sportive, nonostante però non si sia registrato affollamento. Soltanto qualche runner e ciclista è tornato in pista, insieme a surf e moto d’acqua.

Giovanni Bernardi

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