Coronavirus, l’infettivologa: “Affidiamoci a Dio. Lui è il primario assoluto”

La paura per il Coronavirus sta influenzando l’intero pianeta Terra. Ma Dio, dall’alto, ci protegge sempre, anche contro queste epidemie.

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photo Getty Images

Dalle parole di una dottoressa, oltre a capire cos’è il Coronavirus, cerchiamo di comprendere come la fede aiuti anche nella ricerca medica.

Il Coronavirus: quanto fa paura

Il Coronavirus: paura, influenza, angoscia, morte. Sono queste le parole che ci vengono in mente quando ascoltiamo un tg o leggiamo un giornale. Ma cos’è realmente questo virus? Si tratta davvero di una nuova epidemia che non siamo capaci di debellare?

L’infettivologa, dottoressa Graziani, ci fa capire meglio di cosa si tratta: “I coronavirus, virus a RNA chiamati così per la particolare struttura a corona della loro superficie visibile al microscopio elettronico, sono sempre esistiti e sono responsabili di infezioni delle vie respiratorie.

Il nuovo coronavirus è un ceppo che non è stato precedentemente mai isolato e che, storia attuale, è `stato identificato per la prima volta in Cina (2019-nCoV). Purtroppo fa parte nella natura intrinseca dei virus la possibilità di evolversi e causare epidemie, sia umane che veterinarie, grazie alla loro capacità di ricombinare, mutare e infettare più specie e tipi di cellule”.

Di cosa si tratta

Un virus nuovo, quindi, non individuato prima d’ora: “I sintomi sono molto simili a quelli influenzali. Possono iniziare con la febbre, tosse secca fino ad arrivare a polmonite e, quindi, insufficienza respiratoria. Non esiste al momento una cura o un vaccino specifico anche se ci si sta lavorando.

Occorre applicare regole igieniche valide per tutte le infezioni virali compresa l’influenza alla quale faccio ancora una volta riferimento per rendere meglio l’idea più concretamente e che proprio in questo periodo tra l’altro sta attraversando la fase di massima diffusione” – ha spiegato la dottoressa.

Dott.ssa Graziani: “Dio è il Primario Assoluto”

Un nuovo virus, nuove infezioni, una possibile epidemia. Ma Dio ha riservato tutto questo per punirci? Quanto vale e può essere importante la fede per una donna di scienza? “È stata proprio la Fede la chiave di volta per svolgere al meglio il mio lavoro. Da quando da studentessa facevo la volontaria a Lourdes ho toccato, quasi con mano, che non esisteva la malattia ma il malato e che il Signore è il ‘Primario Assoluto’ al quale fare riferimento costantemente, specialmente nella nostra categoria che altrimenti rischia solo di inaridirsi.

Ho capito che la vita di ognuno di noi è totalmente nelle mani di Dio il quale usa vari mezzi, compresi gli operatori sanitari, per condurre dove Lui vuole. In questa ottica, invece di avere paura mi sono sentita rassicurata perché ho capito che non ero mai da sola con il malato. Amo questo lavoro proprio perché se vissuto con gli occhi della fede diventa una lezione inesauribile di vita vera.

L’ultima parola spetta a Dio. Lui può veramente tutto e a Lui nulla è impossibile se si confida in Lui completamente. Di questo sono convinta e ho avuto la fortuna di capirlo proprio nel mio lavoro” – ha concluso la dottoressa.

Fede e scienza camminano sempre di pari passo, specie nella vita di un operatore sanitario.

ROSALIA GIGLIANO

Fonte: lafedequotidiana.it

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