Una guerra fratricida spinta da interessi esteri ha portato ad inizio anni ’50 alla separazione della Corea in due nazioni differenti. I rapporti tra le due Coree sono rimasti freddi per decenni seguendo quelle che erano le direttive delle super potenze che ne influenzavano i rapporti di politica estera (Stati Uniti e Unione Sovietica), un primo tentativo di riavvicinamento si è avuto nel 1985, in quella occasione, per la prima volta, venne concesso alle famiglie divise dalla guerra di incontrarsi.
Gli incontri divennero più frequenti dopo il 2000 quando le due nazioni si incontrarono per un summit che sancii una distensione. Il 2015 è stato l’ultimo anno in cui era stato permesso l’incontro tra le famiglie, da quel momento in poi i piani militari di Kim Jong-un hanno allontanato nuovamente i due governi e creato tensione tra la Corea del Nord e gli USA. L’accordo sulla denuclearizzazione del Paese asiatico firmato da Kim e Trump sembra aver riportato il sereno tra le due anime della Corea, ma il futuro è legato agli sviluppi di questa situazione politica delicata.
La nuova tregua ha permesso di sancire un accordo tra le due Coree che prevede il permesso per 89 cittadini della Corea del Sud di salire in Corea del Nord ed incontrare i 180 parenti che invece abitano al Nord. Gli incontri si suddividono in due differenti turni, uno cominciato lo scorso 20 agosto che terminerà domani, l’altro che comincerà il 24 agosto e terminerà domenica 26. La novità di questi nuovi incontri è che i parenti potranno restare insieme per 11 ore consecutive e persino pranzare nelle camere dell’albergo in cui si svolgono gli incontri, abbozzando delle attività che sono simili ad una giornata in famiglia. Tra le tante storie emerse durante questi primi incontri quella che spicca è quella di Han Shin-ja: la donna, 99 anni, si trovava ad Heugnam con le figlie quando è scoppiata la guerra, ma durante la ritirata è stata separata da loro e non le ha riviste prima di oggi. Le tre donne si sono unite in un abbraccio silenzioso e si sono lasciate andare ad un pianto che vale più di qualsiasi parola.
Luca Scapatello
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