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Dove è conservata la Croce di Cristo?

La croce di Cristo

Le Reliquie della Croce di Cristo, rinvenute da Elena, la madre di Costantino, sul Calvario: una parte della Croce, un Chiodo, un pezzo del Titulus Crucis e alcune Spine. Non a caso Giovanni Paolo II, il 25 marzo 1979, durante la sua visita alla basilica pronunciò le seguenti parole: “Qui siamo nel vero Santuario della Croce!”.

La storia del ritrovamento

Nel 326 Elena, madre dell’imperatore Costantino, si recò in Palestina; le fonti discordano sul motivo del viaggio: per una missione ispettiva nelle Chiese d’Oriente per conto del figlio o solo per il desiderio di compiere un pellegrinaggio. Sul Golgota, facendosi guidare dal testo evengelico, rinvenne il Titulus che Pilato fece apporre sulla Croce di Cristo e ne portò una parte a Roma, nel suo palazzo, dando origine a un luogo di culto molto venerato da tutta la Cristianità, da cui sorgerà l’attuale Basilica di S. Croce in Gerusalemme.

Per più di un millennio le Reliquie della Passione del Signore furono conservate e venerate nella cappella dedicata a Sant’Elena antistante la Basilica.

Nel 1570, per favorire una corretta conservazione, Pio V autorizzò il trasferimento delle Reliquie in un locale più asciutto, che però era raggiungibile solo dal monastero, quindi non accessibile alle donne che avrebbero dovuto violare la clausura dei religiosi, divieto che fu abolito solo nel 1935.

Durante l’Anno Santo del 1925, per facilitarne l’accesso ai pellegrini, furono collocate in una cappella più spaziosa, ricavata dalla Sacrestia della Basilica, ossia nell’attuale Santuario della Croce. L’architetto Florestano di Fauno, che si occupò della progettazione, costruì un vero e proprio percorso di catechesi sulla Passione e Morte di Gesù Cristo, in un ideale viaggio al Calvario. Si ripercorrono, infatti, le stazioni della Via Crucis, citazioni e simbologie tratte dalla Bibbia, fino a arrivare alla visione delle Reliquie, custodite in 6 preziosi reliquiari, realizzati nel corso del XIX sec. e oggi conservati in un climabox, e a una cappella dove dal 2002 è custodita una copia a grandezza naturale della Sindone.

La Croce di Cristo

Secondo la tradizione una parte della Croce del Signore fu portata a Roma e collocata nella Basilica Sessoriana. Una testimonianza medievale racconta che: “Costantino fece una Basilica nel palazzo sessoriano, nella quale pose del legno della Santa Croce, rinchiuso fra oro e gemme, e diede il nome alla basilica che viene tutt’ora chiamata Hierusalem”.

La reliquia oggi è divisa in tre frammenti inseriti in un prezioso reliquiario a forma di croce realizzato da Giuseppe Valadier nel XVII sec.

Il Chiodo

La tradizione vuole che fu S. Elena a trovare i chiodi con i quali Gesù fu crocifisso e che li donò al figlio affinché fossero collocati nel freno del cavallo di Costantino e nella sua corona.

Secondo la tradizione S. Elena portò con sé a Roma anche un terzo chiodo che è infatti annoverato tra le Reliquie Sessoriane della Basilica di S. Croce in Gerusalemme. Durante il Medioevo furono riprodotte delle copie dei chiodi della crocifissione per essere donati a nobili e importanti uomini di Chiesa.

Il Titolo

La reliquia del Titolo fu ritrovata durante i lavori di restauro della Basilica voluti dal Cardinale Pietro Gonzales de Mendoza nel XIII sec. Secondo gli storici l’iscrizione della tavoletta-reliquia è perfettamente compatibile con i testi dei Vangeli, in particolare quelli di Giovanni: in ebraico “Gesù (di) Nazaret Vostro Re”.

Le Spine

A Santa Croce sono custodite due spine che si ritiene provengano dalla Corona di Gesù, già venerate a Costantinopoli ai tempi di Giustiniano.
Le due Spine della Corona sono simili alle spine conservate in altri reliquiari: dritte, legnose, acuminate e lunghe 3,5 cm circa.
Nel corso degli anni Santa Croce in Gerusalemme ricevette in dono altre Reliquie quali i frammenti della grotta di Betlemme, del Santo Sepolcro e della colonna della Flagellazione, il Patibulum del Buon Ladrone e la falange del dito di San Tommaso.

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