Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria | La risposta di Benedetto XVI all’invito di Francesco

La notizia che tanti aspettavano sulla Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria, un evento storico che si avvicina con grande trepidazione e per cui c’è bisogno di attenderlo con profonda preghiera e unione con Dio. 

Ecco le parole del Papa emerito rispetto a un evento che inciderà nel profondo la storia del mondo e della cristianità.

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Benedetto XVI si unirà in preghiera alla consacrazione al Cuore Immacolato di Maria annunciata da Papa Francesco dei due paesi oggi al centro della guerra che rischia di sconvolgere l’Europa e il mondo intero. La notizia è data dall’agenzia stampa tedesca CNA, dopo la conferma ricevuta da monsignor Georg Ganswein, segretario personale del papa emerito. Questi ha infatti spiegato che “naturalmente, il papa emerito Benedetto XVI risponderà alla richiesta di papa Francesco unendosi in preghiera riguardo alla consacrazione di Russia e Ucraina al Cuore Immacolato di Maria”.

La richiesta del Papa nei giorni precedenti

Nei giorni precedenti, Papa Francesco ha invitato tutti i vescovi del mondo ad unirsi a questo atto di consacrazione, come emerso da una lettera di giovedì 17 marzo firmata dal nunzio apostolico per gli Stati Uniti, monsignor Christophe Pierre. Il nunzio ha scritto al capo dei vescovi statunitensi, monsignor Josè Gomez, affermando che “il Papa intende invitare ciascun vescovo, o equiparato nel diritto, insieme ai suoi sacerdoti, ad unirsi a questo atto di consacrazione, se possibile, all’ora corrispondente alle 17.00 di Roma”.

Molti vescovi in Italia hanno già confermato la loro unione al Papa, ma si immagina e si spera che presto tutti possano fare altrettanto. La consacrazione di venerdì 25 marzo avviene anche in risposta alla richiesta pubblicata lo scorso 2 marzo dai vescovi ucraini.

“In queste ore di incommensurabile dolore e di terribile calvario per il nostro popolo, noi, Vescovi della Conferenza Episcopale dell’Ucraina, siamo portavoce della preghiera incessante e accorata, sostenuta dai nostri sacerdoti e dalle persone consacrate, che ci viene da tutto il popolo cristiano per la consacrazione della nostra Patria e della Russia”, scrivevano gli stessi vescovi ucraini nei primi giorni del conflitto.

L’atto sarà compiuto in comunione con le Chiese di tutti i continenti

“Rispondendo a questa preghiera, chiediamo umilmente a Vostra Santità di compiere pubblicamente l’atto di consacrazione al Cuore Immacolato di Maria dell’Ucraina e della Russia, come richiesto dalla Beata Vergine a Fatima. La Madre di Dio, Regina della Pace, accolga la nostra preghiera: Regina pacis, ora pro nobis!”. L’atto sarà compiuto in comunione con le Chiese di tutti i continenti. Lo stesso atto, lo stesso giorno, dunque sarà compiuto da tutti i vescovi del mondo. Il cardinale Konrad Krajewski, elemosiniere pontificio, lo compirà in parallelo a Fatima come inviato del Papa.

Si tratta ovviamente di un momento di importanza storica, in quanto rimanda esplicitamente alla richiesta della Madonna ai pastorelli di Fatima il 13 luglio 1917, in cui chiese la consacrazione della Russia al suo Cuore immacolato, affermando che in caso contrario la Russia avrebbe diffuso “i suoi errori per il mondo, promuovendo guerre e persecuzioni alla Chiesa”, e che in quel caso “i buoni saranno martirizzati, il Santo Padre avrà molto da soffrire, varie nazioni saranno distrutte”.

In sei apparizioni Maria rivelò ai tre veggenti, Lucia, Francisco e Jacinta, tre segreti, l’ultimo svelato durante il Grande Giubileo del 2000 per volontà di Karol Wojtyla, che vide la profezia dell’attentato subito il 13 maggio 1981, proprio nel giorno della Madonna di Fatima. Almeno in apparenza. Fu Ratzinger infatti ad annunciare il terzo segreto in Conferenza stampa, da prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, salvo poi ritrattare nel 2010 a Fatima affermando che “si illuderebbe chi pensasse che la missione profetica di Fatima sia conclusa”.

I vari atti di consacrazione al Cuore Immacolato di Maria

Dopo le apparizioni di Fatima ci sono stati vari atti di consacrazione al Cuore Immacolato di Maria. Come ad esempio quello di Pio XII il 31 ottobre 1942, che consacrò tutto il mondo e il 7 luglio 1952 consacrò in modo specifico la Russia al Cuore Immacolato di Maria, di fronte alla difficile situazione dei cristiani dentro il regime comunista.

Paolo VI nel 1964 e Giovanni Paolo II nel 1981, 1982 e 1984, in seguito, rinnovarono questa consacrazione per tutto il genere umano. In particolare Wojtyla, riferendosi alla richiesta della Madonna a Fatima, il 25 marzo 1984 in Piazza San Pietro, in unione spirituale con tutti i vescovi del mondo, affidò al Cuore Immacolato di Maria tutti i popoli e “in modo speciale… quegli uomini e quelle nazioni, che di questo affidamento e di questa consacrazione hanno particolarmente bisogno”.

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Adesso, il prossimo 25 marzo, Papa Francesco consacrerà la Russia insieme all’Ucraina al Cuore immacolato di Maria in comunione con i vescovi di tutto il mondo. “Provo dolore per chi non riesce a scappare: nonni, malati, poveri, tutti separati dai loro familiari, bimbi e persone fragili restano a morire sotto le bombe. Penso a chi deve fuggire lasciando indietro tutto”, ha detto Francesco durante l’Angelus in piazza San Pietro in cui ha annunciato la volontà di compiere questo atto storico.

Il ringraziamento dell’arcivescovo di Kiev e il bisogno di preghiera

In seguito l’arcivescovo maggiore di Kiev mons. Shevchuk ha ringraziato il Papa per la sua decisione: “Siamo grati al Santo Padre per aver accolto la richiesta che Nostra Signora aveva manifestato durante l’apparizione del 13 luglio 1917 a Fatima, e dei suoi figli, per proteggere l’Ucraina e fermare “gli errori della Russia che promuove guerre e persecuzioni alla Chiesa”. Così oggi noi vediamo il compimento delle parole di Nostra Signora che ha detto: “I buoni saranno martirizzati, il Santo Padre soffrirà molto, varie nazioni saranno annientate”.

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La notizia è una ventata d’aria fresca anche se si considera il fatto che il mondo contemporaneo è sempre più chiuso a Dio, ma che con la consacrazione alla Madonna di due nazioni che stanno seminando dolore e morte ritrova finalmente uno slancio ultraterreno, sperando che presto la stessa strada possa essere seguita anche da Europa e Stati Uniti.

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Consacrare queste nazioni a Maria significa consegnarle alla Madonna e sottrarle al potere del maligno. Per questo bisogna fare seguito anche alle altre richieste fatte dalla Vergine, ovvero la Comunione riparatrice dei primi cinque sabati e la penitenza. Il male non è causato da storture sociali, politiche o economiche ma in primo luogo dai peccati dell’umanità e dalla continua disobbedienza a Dio. Per questo bisogna unirci oggi più che mai al Signore con cuore puro e aperto per domandare la salvezza dell’umanità e di tutte le anime.

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