Conosciamo Padre Vincenzo che ha raccolto il testimone da Padre Amorth

 

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Giorno 16 settembre è scomparso Padre Amorth, un uomo di  grande fede che ha lasciato un vuoto in chi lo conosceva. Questo vuoto è stato in parte colmato da Padre Taraborelli, carmelitano che dal 1991 è stato nominato esorcista dalla diocesi di Roma e che opera nella parrocchia della Trasportina. Questo sacerdote ha preso il suo compito con pazienza ed umiltà ed ogni giorno, quando non deve occuparsi di esorcismi, riceve fedeli per offrire loro un consiglio o una benedizione.

 

Padre Taraborelli non ha ancora raggiunto la fama del compianto Padre Amorth (di cui da molti è ritenuto il degno successore), così, per conoscerlo meglio il sito ‘La fede quotidiana’ lo ha incontrato per fargli un intervista. Ciò che è emerso è la figura di un sacerdote dedito alla propria gente che cerca in ogni modo possibile di guidarla in un percorso di serenità; quando gli chiedono se le persone lo contattano solo per gli esorcismi questo risponde: “Non tutte le persone che vengono da me hanno bisogno di esorcismi. La maggior parte è gente normale, che soffre in famiglia, al lavoro, in altri ambiti della propria esistenza. Ogni giorno incontro tantissime persone: sofferenti, sfiduciate, confuse, disturbate, tormentate; persone bisognose di qualcuno che le aiuti, le illumini, le ascolti”.

 

Questo impegno giornaliero farebbe parte del lavoro di un semplice sacerdote, ma, ci spiega, questi sono spesso molto indaffarati e a lui non pesa affatto occuparsi anche dei problemi quotidiani dei fedeli. Così i parrocchiani bussano alla sua porta in cerca di aiuto, un aiuto che Padre Taborelli riesce a dare al maggior numero di persone possibili, il problema, aggiunge, è che per limiti di tempo in una giornata può accoglie un determinato numero di persone: “Io posso riceverne al massimo una trentina, tra mattina e sera. Ci sarebbe bisogno di altri sacerdoti come me per venire incontro alle esigenze di tante famiglie che mi cercano”.

 

L’ultima affermazione apre ad un annoso problema che affligge la Curia romana, gli esorcisti in Italia sono solamente 240 (9 a Roma) un numero insufficiente per accogliere le richieste in continuo aumento dei fedeli. Se gli esorcisti sono insufficienti alle richieste è anche vero che la maggior parte di queste non riguarda casi di possessione: Padre Vincenzo spiega come sia inequivocabile un caso di possessione, comincia tutto con un insofferenza esagerata alle preghiere ed alle benedizioni, lo sguardo del soggetto indica uno stato mentale non sano e spesso è volentieri i soggetti in questione hanno atteggiamenti violenti e spergiurano in lingue desuete e sconosciute ai più.

 

Il sacerdote spiega anche che la presenza del demonio al giorno d’oggi è aumentata a causa di un indebolimento della fede, il fatto stesso che il maligno sia considerato un retaggio del Medio Evo e che si tenda a ridicolizzarlo facendolo giungere al livello di una superstizione lo rende ancora più forte: “Oggi il voler apparire moderni porta a rifiutare la credenza nel demonio come residuo del Medio Evo e segno di arretratezza intellettuale. Una mentalità illuministica che ha influenzato e influenza anche tanti sacerdoti e religiosi. Ma chi nega la sua esistenza si pone al di fuori dell’insegnamento biblico”.

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