San Giovanni Crisostomo fu uno dei più grandi predicatori della storia della Chiesa. Le sue omelie rappresentano un grande patrimonio e sono, ancora oggi, fonte di grande insegnamento.
L’opera scritta di San Giovanni Crisostomo è vasta e completa. Il Santo, vissuto a cavallo tra IV e V secolo, scrisse un gran numero di trattati e omelie. Quella di cui vogliamo parlare oggi è un’omelia, tratta dalla sua opera, che si incentra sull’auto-condanna delle colpe. L’Omelia sul diavolo tentatore è ancora oggi una fonte di grande ispirazione e insegnamento per tutti noi.
Diceva, a suo tempo, il Santo Giovanni: “Volete che parli delle vie della riconciliazione con Dio? Sono molte e svariate, però tutte conducono al cielo. La prima è quella della condanna dei propri peccati. Confessa per primo il tuo peccato e sarai giustificato”. Il Santo ci insegna che la prima via di riconciliazione è proprio la condanna, o auto-condanna, del peccato, la cui fonte è il demonio.
Continuava poi, nel suo scritto: “Condanna dunque anche tu le tue colpe. Questo è sufficiente al Signore per la tua liberazione. E poi se condanni le tue colpe sarai più cauto nel ricadervi. Eccita la tua coscienza a divenire la tua interna accusatrice, perché non lo sia poi dinanzi al tribunale del Signore”.
San Giovanni Crisostomo ci offre un altro grande insegnamento. Di pari passo alla condanna del peccato c’è l’opera che ogni individuo è chiamato a rispettare: la preghiera. Il Santo ce lo insegna in questo modo: “Vuoi imparare ancora una terza via di purificazione? È quella della preghiera fervorosa e ben fatta che proviene dall’intimo del cuore”. La preghiera è tale, quando è fatta col cuore: solo in questo modo, ci si può avvicinare alla via della purificazione.
C’è un’altra via che porta alla riconciliazione con Dio. Si tratta della via che San Francesco d’Assisi, qualche secolo più tardi, prenderà come esempio. San Giovanni Crisostomo dice: “Se poi ne vuoi conoscere anche una quarta, dirò che è l’elemosina. Questa ha un valore molto grande. Aggiungiamo poi questo: Se uno si comporta con temperanza e umiltà, distruggerà alla radice i suoi peccati con non minore efficacia dei mezzi ricordati sopra”.
Il Santo ci invita a seguire queste vie, per riconciliarci con Dio. “Non stare dunque senza far nulla, anzi ogni giorno cerca di avanzare per tutte queste vie, perché sono facili, né puoi addurre la tua povertà per esimertene. Ma quand’anche ti trovassi a vivere in miseria piuttosto grave, potrai sempre deporre l’ira, praticare l’umiltà, pregare continuamente e riprovare i peccati, e la povertà non ti sarà mai di intralcio”.
Fabio Amicosante
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