Il Conclave sta per avere inizio e l’andamento dell’elezione del nuovo Papa verrà indicato con una fumata bianca o nera dal comignolo: da cosa dipende e come funziona?

Sta per iniziare il Conclave, la riunione in assoluta segretezza in cui i cardinali elettori eleggeranno il nuovo pontefice. Sarà annunciato con una fumata bianca che uscirà dal comignolo che proprio in questi giorni è stato posizionato, per l’occasione, sul tetto in corrispondenza della Cappella Sistina.
Questa antica tradizione ha avuto origine nel 1800: è da allora che l’elezione del nuovo pontefice viene annunciata al mondo così. A quell’epoca il popolo romano si radunava in piazza San Pietro per assistere alla fumata, che veniva prodotta bruciando le schede elettorali dei cardinali. Esattamente come avviene ora, nell’attesa e nella trepidazione di conoscere il nome del nuovo Santo Padre.
Fumata bianca o nera: come funziona l’annuncio dei cardinali in Conclave
Mercoledì 7 maggio prossimo prenderà il via il Conclave. La mattina si svolgerà la Messa pro eligendo Pontifice e nel pomeriggio i cardinali elettori si recheranno nella Cappella Sistina dove dopo il canto del Veni Creator Spiritus faranno ciascuno un importante giuramento.

Ci sarà la proclamazione dell” “Extra omnes“, ovvero il “Fuori tutti” che sarà proncunciato dal maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie. Subito dopo, la porta della Sistina viene chiusa e nessuno potrà accedervi fino a dopo l’elezione del nuovo Papa.
Le regole sono stringenti e i cardinali non potranno comunicare con nessuno né usufruire dei mezzi di comunicazione. Chiusi nello stesso luogo tra di loro devono decidere chi sarà il prossimo successore di Pietro per guidare la Chiesa. Annunceranno di averlo eletto o no attraverso il segnale della fumata, nera o bianca che verrà fatta uscira dal comignolo.
Innanzitutto bisogna dire che le votazioni saranno una il primo pomeriggio e dal giorno successivo in numero di quattro, due la mattina e due il pomeriggio. Non si sa quanto durerà il Conclave e quanto tempo servirà per prendere una decisione e portare all’elezione. Quel che è certo è lo sapremo tramite il colore della fumata.
Affascinante antica tradizione
Questa antica e affascinante tradizione, che colpisce l’attenzione di fedeli e non, si basa su elementi fisici ben precisi. Viene spontanea la curiosità di conoscere quale meccanismo c’è dietro e come effettivamente funziona questo che si può definire come un messaggio in codice.
Il colore del fumo è determinato da sostanze chimiche aggiunte alle schede elettorali bruciate. Dopo ogni votazione, infatti, le schede vengono fatte bruciare in un’apposita stufa collegata con il comignolo. Le sostanze aggiunte sono il perclorato di potassio, l’antracene e lo zolfo per quanto riguarda la fumata nera. Per ottenere quella bianca invece si aggiunge clorato di potassio, lattosio e colofonia.
La stufa attualmente utilizzata per bruciare i documenti è la stessa dal 1939 e su di essa sono impresse, tramite punzonatura, le date di alcuni conclavi in cui essa è stata impiegata. Nel 2005, per il Conclave da cui è stato eletto papa Benedetto XVI è stata aggiunta una seconda stufa dedicata solamente alla combustione dei fumogeni con i coloranti. Le due stufe emettono i fumi nello stesso condotto di scarico, collegato al comignolo della Cappella Sistina, riscaldato da alcune resistenze elettriche. C’è anche un ventilatore che favorisce l’emissione della fumata e la rende ben visibile.
Non rimane che attendere ancora qualche giorno per assistere a questo affascinante ed importantissimo evento e per vivere l’emozione di conoscere il prossimo Vescovo di Roma e Vicario di Cristo in terra.