Testimonianza del sacerdote iracheno Douglas Bazi
In questo momento, a quest’ora. Ogni minuto. Tutti i giorni. Che ci faccia più o meno orrore, in questo istante nel mondo ci sono 38 milioni di persone – quasi l’intera popolazione della Spagna – che stanno fuggendo.
38 milioni di persone perseguitate in tutto il mondo, e l’escalation mette i brividi perché ogni anno sono di più. Solo in Iraq e solo l’anno scorso, più di 2,2 milioni di persone si sono visti costretti ad abbandonare le proprie case.
Ci sono persone, però, che diffondono speranza con il loro esempio. Persone che non fuggono, che restano per alleviare le pene, la fatica, la paura e la mancanza di speranza di quanti devono fuggire. Gente ammirevole.
Una di queste persone è padre Douglas Bazi, parroco della chiesa di Sant’Elia ad Erbil, nel Kurdistan iracheno.
Oggi padre Douglas è parroco della parrocchia di Sant’Elia ad Erbil, e in quella località del Kurdistan accoglie varie famiglie irachene rifugiate fuggite dai terroristi dell’ISIS.
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