Commuove il sacrificio del giovane sacerdote per le vittime innocenti

Padre Emmanuel morto a causa del cancro, non ha reso vana la sua sofferenza ma ha voluto offrirla in riparazione per chi ha subito terribili atti.

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Don Emmanuel Cuerto Ramos – photo web source

Giovane sacerdote che ha voluto esser al servizio di Cristo sino all’ultimo istante della sua vita. Una storia, la sua, che ha commosso tutti, non solo per la sua malattia, ma anche per come la Chiesa e i sacerdoti si erano mobilitati per lui.

Don Emmanuel è salito al cielo

Un vero e proprio calvario, l’aveva definito. Ma nonostante tutto, come Cristo, aveva abbracciato la sua Croce ed aveva iniziato a salirlo, non senza difficoltà. Ma la malattia e il cancro hanno avuto la meglio e don Emmanuel Cueto Ramos non ce l’ha fatta. È tornato alla casa del Padre all’età di soli 31 anni.

La sua vita offerta al Signore per quella di tutti i bambini abusati, per tutte le donne vittime di violenza e anche in riparazione dei peccati di quei sacerdoti che, di tali crimini, si sono macchiati. Questo è stato il senso che  Don Emmanuel ha voluto dare al suo sacrificio.

Dove è nata la sua vocazione

La sua chiamata arriva molto presto e il suo “Eccomi” ha inizio quando entra a far parte dei “Missionari Apostoli della Parola”, gruppo che, anche attraverso i social (seguendo anche gli esempi e i moniti dettati da Papa Francesco) diffonde il Vangelo a tutti, a partire dai più giovani. Ed è stato proprio grazie a internet che il mondo ha conosciuto la sua storia.

Parlare ai giovani di Cristo attraverso il mezzo che loro stessi, più di tutto, usano, sentirsi a loro vicino e avvicinare anche i più lontani al Vangelo. Anche altri sacerdoti, venendo a conoscenza della sua storia e della sua vita “attaccata ad un filo”, hanno pregato il Santo Rosario, celebrato Messe, hanno innalzato le loro preghiere a Dio perché salvasse la vita di questo giovane confratello così attivo.

Il cancro e il suo offrire la sofferenza per i bambini abusati

Ma la malattia è stata più forte. Durante il periodo di pandemia, gli fu diagnosticato un cancro all’occhio. Cancro che, a causa del Covid, non ha potuto combattere immediatamente, rimandando di qualche mese le cure. Era lo scorso agosto 2020. “Io lo definisco il mio splendido calvario, che il Signore mi permette di offrirgli. Lo offro in primo luogo per la mia salvezza. L’ho offerto per il consolidamento della fraternità degli Apostoli Missionari della Parola e per la Chiesa, per quello che sta accadendo nella Chiesa attualmente” – raccontava don Emmanuel.

L’affidarsi a Maria

Ha affidato la sua vita a Maria, la “colpevole” della sua vocazione, come lui amava definirla. E Maria l’ha accolto in Paradiso lo scorso 27 marzo. E don Emmanuel è stato consapevole sino alla fine che tutte le sue preghiere e il suo sacrificio non sono stati vani.

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ROSALIA GIGLIANO

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