“Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra”. Questa la Parola del Signore di oggi, tratta dal Vangelo secondo Matteo.
Con questa frase Gesù intende rendere grazie al Padre Eterno per aver scelto di condividere la verità con quelle persone che sono umili di cuore e di natali.
La Parola di oggi evidenzia la gratitudine di Gesù Cristo nei confronti del Padre. Il Figlio gli rende grazie per aver scelto di condividere la verità con i più piccoli, con gli umili, con coloro i quali hanno il cuore per accogliere il messaggio di salvezza di cui lui è portatore. In seguito spiega ai presenti che solo lui può conoscere il volere del Padre e che nessuno conosce il padre come il figlio.
Dal Vangelo secondo Matteo (11, 25-27):
“In quel tempo, Gesù disse:
«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo»”.
Troppo spesso diamo un peso enorme a cultura e scienza. Questi sono gli strumenti che utilizziamo nel quotidiano per comprendere ciò che ci circonda e anche ciò che sembra nascosto alla vista in un primo momento. Chi eccelle nell’utilizzo di questi strumenti viene considerato un eccellenza dalla comunità e viene posto su un gradino superiore rispetto a chi di quella conoscenza non è dotato per vari motivi.
Gesù in questo passo loda il Padre perché ha scelto di fare vedere ai piccoli, a coloro che non eccellono in intelletto e scienza, i misteri che possono essere compresi solo con la fede. Troppo spesso, infatti, ci dimentichiamo di come non tutto possa essere compreso con la ragione e che ci sono cose vanno comprese con il cuore, con la fede. Beati dunque gli umili e i piccoli, poiché loro sono i primi a cogliere ciò che con la scienza non può essere compreso.
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Luca Scapatello
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