“Gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti. Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti”. Questa la parola del Signore di oggi.
Con la parabola degli invitati a nozze irriconoscenti, Gesù vuole fare capire ai Sacerdoti e ai farisei che rifiutando il Regno dei Cieli ed il Messia rischiano l’inferno.
Dinnanzi a farisei e Sacerdoti che continuano a dubitare della sua missione e della sua natura divina, Gesù manda loro messaggi attraverso le parabole. Quella degli invitati a nozze vuole far capire loro che lì sta invitando ad accogliere il Regno dei Cieli, a convertirsi per la salvezza della loro anima. Il rischio che corrono, specie dopo che lo condanneranno a morte, è quello di avere negato l’accesso al Paradiso per il resto dell’esistenza.
Dal Vangelo secondo Matteo (22, 1-14):
In quel tempo, Gesù riprese a parlare con parabole [ai capi dei sacerdoti e ai farisei] e disse: «Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire. Mandò di nuovo altri servi con quest’ordine: Dite agli invitati: Ecco, ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono già uccisi e tutto è pronto; venite alle nozze!. Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero.
Allora il re si indignò: mandò le sue truppe, fece uccidere quegli assassini e diede alle fiamme la loro città. Poi disse ai suoi servi: La festa di nozze è pronta, ma gli invitati non erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze. Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali. Il re entrò per vedere i commensali e lì scorse un uomo che non indossava l’abito nuziale. Gli disse: Amico, come mai sei entrato qui senza l’abito nuziale?. Quello ammutolì. Allora il re ordinò ai servi: Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti. Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti».
Il messaggio che contiene la Parola di Dio di oggi non è tanto legato alla punizione che spetta a chi rifiuta il Signore. La parte importante del messaggio è un’altra, il Vangelo vuole portarci a comprendere che la generosità del Padre Eterno è infinita e che l’invito al Regno dei Cieli è rivolto a tutti. Nessuno si può arrogare il diritto di negare il Paradiso a qualcuno, perché semplicemente non gli appartiene. Apriamo le nostre porte alle periferie, agli ultimi ai reietti, poiché tutte le persone, comprese quelle che hanno commesso peccato hanno possibilità e diritto di ottenere la salvezza dell’anima.
Luca Scapatello
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