Vangelo di martedì 30 marzo: riflessione di Paolo de La Luce di Maria – Video

Questa Pasqua dovrebbe donarci di risorgere con Gesù dopo la Passione con un cuore nuovo rivolto al fratello che Dio ci mette davanti

Riflessioni di Paolo de La Luce di Maria

Ciò che dovremmo cercare nelle Parole di questo Vangelo è che Gesù permette anche al male di avvicinarsi. Gesù infatti nemmeno evita Giuda, anzi gli dice: “Quello che devi fare fallo subito”.

Gesù lo invita addirittura a fare quello che doveva fare, affinché tutto quello che era scritto si avverasse. Questo è un paradosso, che conferma il detto “i pensieri di Dio non sono i nostri”! Quella di Gesù è un’espressione che non è nostra.

Il tradimento di Giuda

Noi sapendo di andare incontro alla morte faremmo di tutto per rimandare. Invece Gesù gli dice di fare subito quello che doveva fare: dicendo questo Gesù fa sentire Giuda come era veramente. Ma la cosa che più sconvolge è che, dopo che Gesù comunica con gli apostoli nell’Ultima Cena e in modo nitido fa capire perché doveva farsi uccidere, appena Giuda esce dice: “Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato”, come a dire che è avvenuto ciò che poi lo porterà alla gloria.

Gesù ovviamente non nasconde agli apostoli nemmeno chi lo tradirà. Quando loro gli chiedono chi è, Gesù gli dice: “È colui per il quale intingerò il boccone e glielo darò”, quindi in modo molto esplicito fa capire chi era.

Fare buon viso a cattivo gioco

Quando invece nella nostra vita, quando c’è da dire qualcosa su un presunto colpevole di qualcosa, stiamo tutti zitti. Gesù fa il contrario, lo dice subito: è lui. Un atteggiamento non comune, totalmente dissociato rispetto a come noi facciamo di solito. Allora potremmo dirci: perché le cose che viviamo in questa vita sono sempre un po’ opportunistiche?

Io ricordo mia mamma che mi diceva questa frase: “Tu fai buon viso a cattivo gioco“. Penso che questa frase l’abbiamo sentita tutti. Ma significa: fai l’ipocrita! Mia madre, che mi voleva bene, mi diceva di fare l’ipocrita! E io dico: ma Gesù m’avrebbe detto di fare buon viso a cattivo gioco? No! Quanti genitori lo dicono ai propri figli, quanti amici ai propri amici?

Ci rendiamo conto che il male riesce ad entrare nel nostro modo di ragionare, trasforma i nostri costumi, fa diventare i proverbi qualcosa di saggio, anche se sono rivolti a noi stessi e al proprio egoismo e mai a Dio. Rendersene conto ci aiuta. Siamo in un inganno così conclamato che per questo Gesù dice: le mie vie non sono le vostre vie, i miei pensieri non sono i vostri.

Andare controcorrente

Noi siamo talmente tanto presi dai pensieri mondani, dalle nostre logiche mondane, che per forza quelle del Signore si dissociano dalle nostre! Per questo Papa Giovanni Paolo II disse: Andate controcorrente! Andiamoci tutti! Lo dico pure io: andiamo controcorrente! Siamo in un mondo che è contaminato su tutti i fronti.

Vorrei dire una cosa: un giorno mi hanno rubato un orologio. Mi trovavo in una via di Roma con un traffico impressionante. Erano due con un casco, enormi. Ci siamo azzuffati: non sapevo cosa fare per difendermi. Sarà durato un paio di minuti questo groviglio. Ma io mi sono visto mezzo al traffico con due che mi davano addosso, e nessuno ha detto niente! Se ci pensiamo è sconvolgente.

Il coraggio di essere cristiani

Questo è un mondo che sta portando ad isolarci. Questo è perché c’è un seme piantato che è malato! Andiamo quindi verso questa Pasqua: chiediamo al Signore di salvarci! Chiediamo al Signore si farci avere il coraggio dei cristiani! Non perché dobbiamo andare a fare i martiri, perché se questo non ci è stato chiesto non lo dobbiamo fare. Ma almeno riuscissimo a fare le persone!

Non facciamo finta di niente, non facciamo orecchie da mercante, non diventiamo qualcosa che non appartiene all’esempio di Gesù! Perché così si vive! Non si può vivere nell’inganno, nel menefreghismo, facendo finta di niente.

Queste sono tutte abitudini che ormai si sono talmente radicate in noi che quando sentiamo qualcuno che interviene diventa subito un santo, un supereroe, quando invece dovrebbe essere normale. Il problema è che noi, quando Gesù dice: “Rinnega te stesso”, non lo comprendiamo, ma è rinnegare ciò che fino ad oggi abbiamo fatto, che fino ad oggi siamo stati.

È rinnegare tutti i pensieri che ci hanno portato a concentrarci su noi stessi e su tutte le cose legate a noi: famiglia, lavoro, amici.. Dove c’è la parola “mio” è un incastro: perché vuol dire che stiamo sempre a pensare a qualcosa che ci appartiene. Anche quando preghiamo: “Prego per la mia famiglia, mio fratello, mio cugino, il mio lavoro”, mio, mio, mio… Tutto mio: no!

“Prego per chi è in difficoltà! Prego per le anime del purgatorio, prego per i poveri abbandonati, per chi non ha la possibilità di lavorare”… Prego per la mia famiglia, certo, perché non è sbagliato, ma non solo per le mie cose. È proprio questo che la Pasqua dovrebbe donarci: risorgere con Gesù con un cuore nuovo. Risorgere con Gesù dopo la Passione con un cuore nuovo rivolto al fratello che Dio ci mette davanti, non solo al fratello di sangue, ma a quello che Dio ci mette sul cammino, così vivremo una Pasqua di risurrezione.

Chiedo a tutti noi, me compreso, di metterci in una condizione di crocifiggere tutte le nostre cattive abitudini e far sì che muoiano, e che sia veramente una Pasqua di resurrezione anche nei nostri cuori e nel nostro modo di ragionare.

Sia lodato Gesù Cristo.

Redazione

Paolo è il fondatore della Luce di Maria, è un laico, padre di famiglia e sposato in chiesa.
Tutte le sere alle ore 00:00 recita in diretta Facebook e Youtube de La Luce di Maria, il Santo Rosario che accompagna con delle riflessioni spontanee sulla Parola del Vangelo del giorno a venire.

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