In certi momenti possiamo vivere una forma di autonomia spirituale, arrivando a comprendere la volontà di Dio per ognuno di noi.
In questo Vangelo Gesù interviene e risponde in modo provocatorio alla moglie di Zebedeo che gli chiede che i suoi figli possano stare uno alla destra e uno alla sinistra di Gesù nel Regno di Dio. Gesù le dice che sarà il Padre a decidere questo, il quale ha già predisposto ogni cosa.
Questo Vangelo getta poi un seme, e tramite esso Gesù ci invita a “cancellarci” per gli altri. Come fare? Perdonando quello che non riusciamo a perdonare, diventando fedeli al proprio matrimonio, rinunciando alle proprie tentazioni. Ci invita a seguire la strada del Signore, e allora vedremo quante luci si accenderanno nella nostra vita.
Gesù lo dice chiaramente: “Chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo. Come il Figlio dell’uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti”. Questo è il seme di cui parliamo.
E noi come ci relazioniamo con questo germoglio? Lo annaffiamo? Lo abbiamo messo nei punti più belli del nostro cuore o no? Ci dobbiamo fare una domanda santa, e la domanda è: quanto sono disposto oggi a cancellare e a rinnegare me stesso per l’amore di Gesù? Questa domanda ci può cambiare.
Ci sono poi dei momenti nella vita dove siamo chiamati invece ad essere noi stessi, liberi, sinceri. E purtroppo questo è un mondo che ci contamina sempre più spesso e sotto tanti aspetti.
Se vogliamo veramente camminare nella volontà di Dio, dobbiamo approfittare anche di queste situazioni, che sembrano apparentemente di passaggio, ma non lo sono. È proprio lì infatti che la nostra fede può cambiare direzione, crescere, innalzarsi. In quei momenti possiamo crescere e avvertire una forma di autonomia spirituale, arrivando a comprendere la reale intenzione di Dio per ognuno di noi.
Chiediamo al Signore di aprire i nostri cuori, di illuminarci e sorreggerci laddove non vediamo, non sentiamo e non capiamo.
Sia lodato Gesù Cristo.
Redazione
* Paolo è il fondatore della Luce di Maria, è un laico, padre di famiglia e sposato in chiesa.
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