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Vangelo di sabato 17 aprile: riflessione di Paolo de La Luce di Maria – Video

Il male è già stato sconfitto, perché quando Cristo è andato sulla Croce ed è risorto dalla morte, lì è stato annientato.

Riflessioni di Paolo de La Luce di Maria

In questo Vangelo colpisce il fatto che Gesù interviene quando gli apostoli stavano nella barca in mezzo al Lago di Tiberiade, che è talmente grande da sembrare un mare, e vedono Gesù che gli si avvicina camminando sulle acque.

Il fatto che Gesù cammina sulle acque potrebbe sembrare una dimostrazione che lui è Dio. Invece Gesù non tanto vuole dimostrare di essere Dio, ma che si fa presente nei momenti in cui gli apostoli meno se lo immaginano: qui c’è l’incontro con lui!

Una continua scelta

Tante volte quando provo a raccontare della mia fede e del mio cammino mi vengono fatte due annotazioni, principalmente da persone che non hanno fede o che hanno una fede superficiale: cioè che io vedo Gesù da tutte le parti, e il diavolo da tutte le parti.

In un certo senso è così! Dio è in tutto, ma anche il male: è tutto legato alle scelte che facciamo! Se pensi solo in modo positivo, ma, ad esempio poi succede che un giorno ti si rompe la macchina, il giorno dopo ti arriva una multa, poi ti fai male… E pensi che c’è solo Dio che opera, tu ad un certo punto ti arrabbi con lui! E pensi: ma perché, Signore, me le fai succedere tutte tu?

Continue aspettative

In questo modo si vive un rapporto di costante aspettativa nei confronti di Dio, quando non guardiamo il grande che ci dà nel presente: Dio ci dà sempre tantissimo e noi stiamo sempre a cercare quel poco che ci manca. Perché siamo fatti così? Perché c’è un’altra voce in noi che ci fa vivere di quelle aspettative, che magari non arrivano, o arriveranno tardi o non arriveranno per niente, che ti mettono sempre in una condizione di sentirti in uno stato di normalità nello straordinario che hai, e in uno stato di delusione quando non ti arriva quello che ti aspetteresti dalla vita.

Saper rifiutare il male

Quindi è il male che in quel momento entra nei nostri pensieri, che ci fa guardare gli altri con un sentimento di gelosia o di invidia, è il male che fa guardare agli uomini le altre donne con desideri carnali nonostante siano sposati.

Poi noi possiamo scegliere di accoglierlo o di entrare in relazione con lui. Ci sono migliaia di momenti, durante il giorno, dove noi ci confrontiamo tra Dio e il male.

Si potrebbe dire: se il male esiste, perché Dio non lo annienta per sempre? Ci sono due elementi da comprendere: uno è che il male è già stato sconfitto, perché quando Cristo è andato sulla Croce ed è risorto dalla morte, il male lì è già stato sconfitto.

Il problema è che quella sconfitta c’è stata da parte di Dio, ma Dio lascia agli uomini quella libertà famosa che è il nostro limite, il secondo elemento: il libero arbitrio. In quel famoso libero arbitrio c’è la nostra salvezza o la nostra condanna. Allora Dio appare camminando sulle acque, vede gli sguardi impauriti degli apostoli e gli dice: “Sono io, non abbiate paura”, questa affermazione “Sono io” significa che Gesù quando vuole si fa riconoscere. Si presenta e ci dice: “Sono il bene, non sono l’altro (il male), sono io, sono Dio!”

L’origine dei pensieri

Spesso noi, come dice don Fabio Rosini, siamo massacrati di pensieri, tra quelli del male e quelli del bene, ma spesso sono più quelli del male. Allora don Fabio ha detto: “Volete fare una cosa che vi aiuta a comprendere se quel pensiero viene da Dio o dal male?” e ha aggiunto: “A quel pensiero dovete dirgli: chi ti manda?

Se il pensiero ritorna differente ma ti induce alla stessa cosa, è il male. Se il pensiero ritorna allo stesso modo, e ti induce verso una direzione di bene, è Dio. Perché Dio non deve convincerti, ti dice solo qual è il bene. Invece il male che ti vuole tentare cambia frasi perché vuole convincerti a fare il male. È come un venditore.

Invece Dio ti dice: questa è la verità, e la ripete, questa è la verità, questa è la verità! Poi tu puoi anche non scegliere, non accogliere quello che ti dice Dio. Invece quell’altro ti dice: guarda quella donna, non c’è niente di male, l’importante è che non ci vai a letto… però te la fa sempre guardare. È lui!

Che però cambia sempre quello che ti domanda. Invece dobbiamo dirgli: “Chi ti manda?” E lui si sente smascherato e cambia: allora capisci che era lui. Gesù ci dice che lui è il bene.

Gesù ci fa raggiungere la meta

Il Vangelo termina in questo modo: “Allora vollero prenderlo sulla barca, e subito la barca toccò la riva alla quale erano diretti”. Che significa? Che appena hanno preso Gesù con loro gli apostoli hanno raggiunto la loro meta. Ed è quello che dobbiamo fare noi: appena noi prenderemo Gesù con noi raggiungeremo la nostra meta.

Gesù ci sta invitando ad accoglierlo nella nostra vita, ma molto spesso noi non lo accogliamo. È lui che ci tira il salvagente e ci salva, quando magari vorrebbe venire anche lui nella barca della vita si ognuno di noi e farsi un pezzetto di viaggio insieme a noi per dirigerci tutti verso la meta della vita eterna.

Sia lodato Gesù Cristo.

Redazione

Paolo è il fondatore della Luce di Maria, è un laico, padre di famiglia e sposato in chiesa.
Tutte le sere alle ore 00:00 recita in diretta Facebook e Youtube de La Luce di Maria, il Santo Rosario che accompagna con delle riflessioni spontanee sulla Parola del Vangelo del giorno a venire.

Elisa Pallotta

Scritto da
Elisa Pallotta

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