Ma io l’ho riconosciuto Gesù? Vivo in uno stato di gratitudine autentica, l’ho messo al primo posto nella mia vita o ancora no?
Gesù in questo Vangelo ci sta dicendo delle cose importanti: ci sarà infatti un momento nella nostra vita dove dovremo fare i conti con la nostra vita, con quello che abbiamo fatto, e Gesù lo dice in modo molto chiaro.
Qui Gesù si rivolge ad un luogo: “E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai!”. Sembra quasi che sarà la città che andrà negli inferi, piuttosto che le persone no. “Perché, se a Sòdoma fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a te, oggi essa esisterebbe ancora!”: Dio ha anche la capacità di castigarci.
Se Dio infatti una mattina “si alzasse” e dicesse: mi avete stufato tutti, ora vi punisco, potrebbe farlo. E allora qualcuno direbbe: ma Dio è cattivo! Invece tutto il contrario!
Gesù ci sta avvertendo, in modo palese, che ci sarà un giorno in cui tutte le malefatte torneranno indietro, dove tutte le situazioni disoneste verranno messe alla luce. Allora dovremmo farci una domanda: ma io l’ho riconosciuto Gesù? Vivo in uno stato di gratitudine autentica, l’ho messo al primo posto nella mia vita o ancora no? La prima cosa che faccio è un Padre nostro, un’Ave Maria, un segno della Croce, o mi sciacquo la faccia e mi faccio il caffè? Questi sono piccoli segni che ti fanno capire dov’è collocato Dio nella tua vita.
Gesù a noi ha dato tutto per vedere, capire e sapere, perché senza la comprensione è come se fossimo pecore senza pastore. Invece Gesù ci ha dato tante istruzioni, ci ha spiegato tante cose, anche se noi ancora dubitiamo di lui.
Un esempio che posso fare è quello delle tante famiglie separate, in difficoltà. Spesso ci rendiamo conto che al centro di queste contese c’è il male, che contamina ogni sana protesta, che inquina i nostri pensieri, i nostri sguardi, le nostre riflessioni.
Dobbiamo avere il coraggio di parlare con Gesù in spirito e verità, e non è così complicato. A volte è più facile dire una verità apparentemente scomoda che tenersi delle risposte senza verità e piene di pochezza umana.
Chiediamo al Signore il dono di non essere come gli abitanti di Corazìn e di Betsàida. Chiediamo al Signore di essere portatori della sua pace, della sua benedizione e della sua misericordia.
Sia lodato Gesù Cristo.
Redazione
* Paolo è il fondatore della Luce di Maria, è un laico, padre di famiglia e sposato in chiesa.
Tutte le sere alle ore 00:00 recita in diretta Facebook e Youtube de La Luce di Maria, il Santo Rosario che accompagna con delle riflessioni spontanee sulla Parola del Vangelo del giorno a venire.
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