Commento al Vangelo di oggi 1 Settembre: questo è il segreto per trovare il nostro posto

“Il nostro posto davanti a Dio” Come trovarlo? Il nostro Padre Guy ci offre una chiave di lettura al Vangelo di oggi.

Padre Guy medita il Vangelo
La meditazione del Vangelo di questa prima domenica di Settembre 2019 del nostro Padre Guy. Un momento per comprendere meglio il significato contenuto nella Parola di oggi.

Commento al Vangelo secondo Luca 14,1.7-14

L.d.M. – In questa ventiduesima domenica del tempo ordinario, il liturgista ci pone dinanzi ad brano che parla di quale sia il giusto posto da prendere agli occhi di Dio.

P.Guy – Carissimi fratelli e carissime sorelle, pace e bene! Nel Vangelo o meglio in tutte le letture di questa domenica possiamo trovare una grande lezione di vita che si pò riassumere in due concetti fondamentali: l’umiltà e la gratuita.

L’Umiltà nel vangelo di oggi

L.dM. – Padre Guy parlaci dunque di questa umiltà

P.Guy – Partirei proprio dal testo del Vangelo: «Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più degno di te, e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: “Cèdigli il posto!”. Allora dovrai con vergogna occupare l’ultimo posto. Invece, quando sei invitato, va’ a metterti all’ultimo posto, perché quando viene colui che ti ha invitato ti dica: “Amico, vieni più avanti!”. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato».

Carissimi, penso che ciascuno di noi aveva già sperimentato direttamente o indirettamente una scena del genere: dopo aver preso il primo posto, qualcuno, ci ha chiesto di spostarci. Non è facile alzarsi. Che vergogna! Nella sua natura, l’essere umano ha spesso la tendenza ad occupare, nelle feste, i primi posti,  per farsi vedere, essere ammirato dagli altri, attirare l’attenzione su di se, vantarsi.

Vangelo-Luca

L.dM. – Orgoglio?

P.Guy – Esattamente. Come i farisei in questo Vangelo di Matteo che “amano i primi posti nei conviti, i primi seggi nelle sinagoghe, i saluti nelle piazze ed essere chiamati dalla gente: “Rabbì!”(Mt 23,6-7).

L.dM. – Ma cos’è l’umiltà in senso biblico e morale?

P.Guy – Carissimi. L’umiltà deriva dalla parola latina humilis, “che sta sotto”. E’ una virtù morale che porta l’uomo a giudicarsi secondo l’autentica sua realtà, evitando ogni esaltazione o umiliazione di se stesso, per un’attività di gloria a Dio o, più semplicemente, di amore al prossimo. Se hai la dote dell’umiltà sei una persona non superba, che è in grado di sentirsi piccola e semplice.

Come essere umili

L.d.M. – Come si fa ad essere umili?

P.Guy – Chi passa la sua vita a prendersi cura degli altri dimostra umiltà. San Francesco d’Assisi, per esempio, viene assunto come esempio di umiltà: spogliandosi di tutti i suoi averi e facendosi povero, si prese cura delle persone più bisognose e malate. Nella prima lettura, il brano tratto dal libro sapienziale del Siracide ci insegna: “Figlio, compi le tue opere con mitezza, e sarai amato più di un uomo generoso. Quanto più sei grande, tanto più fatti umile, e troverai grazia davanti al Signore”.

L.d.M. – Cosa ci viene dunque a spigare Gesù con questa parabola?

P.Guy – Attraverso questa parabola, Gesù vuole rivelarci il modo più giusto e semplice per sottrarci a questo sentimento, che può avvelenare la vita e rendere amare e tristi le nostre relazioni umane. Anche nella seconda lettura, tratta dalla lettera agli Ebrei, ci viene ricordato con forza che ci siamo accostati a Gesù, mediatore dell’alleanza nuova. Dunque, siamo invitati a seguire Gesù, che è il paradigma dell’umiltà, “pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio ma spogliò se stesso assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana umiliò se stesso facendosi ubbidiente fino alla morte ed alla morte di croce (Filippesi 2,6-8)”.

vangelo

La Gratuità nel Vangelo di oggi

L.d.M. – Il secondo tema lo avevi focalizzato nel concetto della gratuità. Puoi illustrarci meglio?

P.Guy – Per quanto riguarda la gratuita, Gesù ci dice: «Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini, perché a loro volta non ti invitino anch’essi e tu abbia il contraccambio”. Purtroppo, nel mondo di oggi, la gratuita non esiste quasi più. Gli inviti si fanno in base ai regali. La cosa curiosa è che alcuni esigono i regali. Se per esempio, questo non è conforme a ciò che si voleva, lo si rifiuta.

L.d.M. – Un esempio?

P.Guy – La scelta dei padrini e delle madrine; troppo spesso la si fa tenendo conto della loro tasca. La formula che si applica è questa: “ti do perché mi darai; ti invito sperando di essere invitato, ti aiuto perché prevedo che un giorno sarò aiutato: Questo atteggiamento trasforma il mondo in un affare. Il mondo di Gesù è invece incentrato nell’amore che offre liberamente: non è una specie di affare. Nella vita si dà senza calcolare. Chi agisce così è beato.

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Vangelo di oggi: la preghiera di Padre Guy

Signore Gesù, donaci di imparare da te a muoverci con libertà e semplicità senza inutili vergogne, ma nella consapevolezza di avere un posto alla tavola della vita. Aiutaci a non temere il confronto ed a muoverci con disinvoltura accentando persino di cambiare posto, senza sentirci né troppo onorati né troppo umiliati. Amen.
Padre Guy medita la Parola di oggi

Chi è Padre Guy

Per i fratelli e le sorelle che seguono la Luce di Maria, anche negli incontri periodici di preghiera, Padre Guy non ha bisogno di presentazioni. Più volte ci ha infatti accompagnato sia nei pellegrinaggi (Medjugorje, Collevalenza, Montecassino, San Vittorino) che nelle celebrazioni donandoci sempre momenti di profonda riflessione con le sue omelie e le sue catechesi.

Padre Guy-Léandre NAKAVOUA LONDHET  viene consacrato sacerdote il 17.07.2005 in Congo a Brazzaville. Ha iniziato i suoi primi passi come sacerdote proprio nella parrocchia di cui ora è parroco, Santa Brigida di Svezia a Roma nella borgata di Palmarola. Era il 13.09.2005 e non sapeva neanche una parola di Italiano.

Perché è in Italia

Padre Guy si trovò improvvisamente proiettato in una realtà completamente nuova: “Nella nostra Congregazione abbiamo la possibilità di scegliere tre paesi dove vogliamo esercitare il ministero sacerdotale ed essere missionari. Avevo scelto: Gabon, Messico e l’Isola della Riunione sull’Oceano Indiano. Il Consiglio Generale, che ha il diritto di mandarci dove trova più necessità. Mi propose dunque (ce lo dice con un meraviglioso sorriso) di venire in Italia a Roma.

“Che c’è da fare a Roma con tutte le chiese, che riempiono il suo territorio, esisterebbe ancora uno spazio per la missione? Sinceramente non volevo venire in Italia, non me la sentivo, ma un confratello mi aveva detto: Vai e vedrai!. Per l’obbedienza dissi di sì e decisi di venire.

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