Siamo cinque gemelli, non dovevamo nascere, ma i nostri genitori si sono arresi a Dio

 

 

5 GEMELLI, NATI PER AMORE

 

 

 

Una durissima prova di fede ha forgiato una coppia della Virginia (USA).

In seguito ad una cura per la fertilità, dopo l’interruzione di una gravidanza, Margaret e Michael Baudinet hanno ricevuto una notizia che avrebbe messo in difficoltà molte persone.

Dall’ecografia della signora Baudinet risultava che fosse incinta e di ben cinque gemelli.

Alla felicità per questa splendida e sperata notizia, si è però subito contrapposta la proposta dei dottori che la mettevano in guardia sul rischio che comportava far sopravvivere tutti e cinque i feti. I dottori proponevano la rimozione di tre di loro, per non incorrere in danni maggiori per tutti. Si chiama riduzione selettiva e, in gravidanze di questo genere, è routine.

Margaret e Micheal dovevano decidere cosa fare.

Lei aveva scritto in un post di allora:

“Abbiamo deciso di prenderci il fine settimana per pensarci su. Michael è andato dal suo parroco e io ho incontrato il pastore della mia chiesa. Abbiamo entrambi trascorso molto tempo pregando e meditando. Ovviamente eravamo tutti e due terrorizzati all’idea di non essere d’accordo sul da farsi (…) Mentre andavo al lavoro il giorno dopo, ho sentito come se Dio mi stesse chiedendo di fare una cosa. Non mi stava chiedendo di essere coraggiosa, di conoscere tutte le risposte o di soddisfare chiunque in questo processo. No. Dio mi ha chiesto di arrendermi. Arrendermi. Fisicamente, mentalmente, spiritualmente. Dio mi ha chiesto di arrendermi. Per me, questo significava che avremmo tenuto i cinque bambini e avremmo lasciato che fosse Dio a determinare il loro destino.”.

Intanto il marito contattava un medico di Phoenix, John Elliott, che, in casi simili, era riuscito ad aumentare fortemente la possibilità di salvare tutti i feti e di ridurre i rischi di handicap fisici e mentali.

Il dottor Elliott è stato il primo medico che non ci ha detto che tenere tutti e cinque i bambini significava che avremmo dovuto sperare che accadesse il meglio -diceva ancora Margaret. Il suo atteggiamento era invece “Si può fare”. Non ha indorato la pillola nel descrivere i rischi, ma ha spiegato che poteva aiutare a far sì che la gravidanza si concludesse felicemente. Non sarebbe stato facile, ma si poteva fare.”.

La preghiera aveva sostenuto Margaret e Micheal, dando loro coraggio e mettendo, tra loro e quella difficile decisione, il dottor Elliott.

Aiutati anche da amici e familiari, la coppia si è poi trasferita a Phoenix, per il tempo necessario, per essere assistita e portare la gravidanza a 30 settimane,  come Il dottore auspicava.

E così Ava Louise, Clara Catherine, Camille (Millie) Whitney, Isabelle Frances e Luke Thomas sono nati e ora stanno tutti bene.

Mamma e papà ora avranno bisogno di tutto l’aiuto possibile. Come si può immaginare, anche solo per tener in braccio i gemelli, c’è bisogno della presenza di nonni e bambinaie, ma il peggio è passato. Questa numerosa famiglia è stata premiata dalla grazia di Dio e dall’essersi “arresi” alla Divina Provvidenza.

“Viviamo un giorno alla volta, confidando nel fatto che Dio non ci dà niente che non possiamo gestire.” -dice oggi Michael.

 

Impostazioni privacy