“Sei tu colui che deve venire o dobbiamo attendere un altro?”, aveva voluto sapere Giovanni.
Gesù rispose: “Andate e riferite a Giovanni ciò che voi udite e vedete: I ciechi ricuperano la vista, gli storpi camminano, i lebbrosi sono guariti, i sordi riacquistano l’udito, i morti risuscitano, ai poveri è predicata la buona novella, e beato colui che non si scandalizza di me”.
Questo è esattamente ciò che dovremmo tenere a mente, quando sentiamo parlare di un miracolo.
Il Vangelo, però -lo sappiamo- dice proprio il contrario ed è pieno di segni e miracoli.
Quando Gesù dice di esser colui che aspettavano tutti, il Messia, e che per la sua presenza molti riavranno l’udito o la vista o risolveranno qualche altro malanno, diceva anche che era venuto per rimanere tra noi. Anche dopo la resurrezione egli promette di non lasciarci, garantendo la sua azione tra gli uomini che lo pregano, che credono in lui.
Siamo noi coloro che lo pregano e che chiedono, attraverso l’intercessione dei Santi e della Madonna, soprattutto, che compia il miracolo e ci salvi, dalle situazioni di pericolo e dalle angustie di questa vita.
“La tua fede ti ha salvata”, disse Gesù alla donna che soffriva d’emorragia da dodici anni.
Antonella Sanicanti
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