Chiara Corbella: la lettera di auguri al figlio prima di morire

La forza di Chiara Corbella?

Nella sua malattia, aveva compreso il progetto di amore di Dio

Chiara Corbella
photo fonte vaticannes.va

Chiara Corbella, giovane donna e madre morta il 13 giugno del 2012, un racconto di fede, una testimonianza di come Dio faccia breccia nel cuore di persone.

Dio, opera solo se lo lasciamo fare, se lo accettiamo. Quello di Chiara è l’esempio di come persone che si trovano a morire prima del tempo e che dovrebbero avercela con Lui per un destino infausto proprio in Dio trovino forza e gioia.

Chiara Corbella: la testimonianza del marito

La testimonianza più grande di questo l’ha fornita il marito: l’uomo le chiese poco prima che morisse: “Chiara, veramente il giogo di Dio è dolce?” e lei dopo avergli fatto un sorriso gli rispose: “Sì, Enrico, è molto dolce”. Chiara ha anche chiesto al marito che al suo funerale non fossero portati dei fiori, ma anzi che ognuno dei partecipanti se ne andasse dal cimitero con una pianta in mano: “Perché capissero che la vita è fuori dal loro corpo”.

In un intervista concessa a ‘Tv2000’, Enrico spiega di aver capito solo dopo la morte della moglie che la croce che Dio affida ad ognuno di noi è sì difficile da portare, ma è allo stesso tempo un dolore dolce, perché dice: “Hai la consapevolezza che Dio è lì con te, che non sei da solo”, confessa pure di aver pregato per una guarigione fisica, ma di aver capito che il Signore aveva un piano più grande per la moglie.

chiara corbella
photo web source

La sua consolazione più grande è quella di sapere che sia Benedetto XVI che Francesco siano a conoscenza della storia di Chiara e proprio parlando dell’attuale Papa afferma: “Se dovessi incontrare Papa Francesco non avrei nulla da dirgli, lo abbraccerei forte”.

Il pensiero per il piccolo Francesco

Un breve pensiero va al figlio, Francesco, nato proprio grazie alla rinuncia di Chiara alle cure per il tumore che l’aveva colpita alla lingua. Un sacrificio, il suo, che l’ha portata, dopo neanche un anno dal parto, alla morte. Un breve periodo per Chiara nel quale quel bambino ha regalato a lei e al marito tanti momenti di gioia nonostante i dolori della malattia che la stava logorando.

Ma per nulla al mondo la ragazza avrebbe fatto qualcosa che potesse ledere il nascituro. Una consapevolezza tale, del dono che rappresenta un figlio, che l’aveva spinta a portare comunque a termine le due precedenti drammatiche gravidanze. Quella di Maria Grazia Letizia, vissuta per meno di 30 minuti per la grave  anaencefalia con cui era nata e quella di Davide, che sin dai primi referti diagnostici presentava la totale assenza di arti inferiori è non ha resistito che per pochi minuti dopo essere venuto alla lucePochi attimi che sono comunque bastati a Chiara ed Enrico per battezzarli. Un gioia che ha superato ogni dolore grazie al conforto di una fede grandissima. Questa è la lettera che la giovane mamma per il quale è in corso la causa di beatificazione ha voluto lasciare al piccolo Francesco per il suo primo compleanno:

Chiara Corbella: lo scopo della nostra vita

“Lo scopo della nostra vita è amare ed essere sempre pronti a imparare ad amare gli altri come solo Dio può insegnarti. Qualsiasi cosa farai avrà senso solo se la vedrai in funzione della vita eterna. Se starai amando veramente te ne accorgerai dal fatto che nulla ti appartiene veramente perché tutto è un dono. Sei speciale e hai una missione grande. Il Signore ti ha voluto da sempre e ti mostrerà la strada da seguire se gli aprirai il cuore. Fidati, ne vale la pena!”.

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