La Cattedrale di Manfredonia custodisce l’icona miracolosa della Vergine

Nella cattedrale di Manfredonia viene custodita l’icona miracolosa della Madonna di Siponto, dove è stata trasferita dalla Basilica per motivi di sicurezza. 

Cattedrale di Manfredonia
La Chiesa Cattedrale di Manfredonia – photo web source

La costruzione del duomo iniziò il 7 Febbraio 1270 e terminò nel 1274. Nel 1620 venne distrutto dai turchi, tuttavia nel 1700 risorse a partire dalle rovine del tempio antico. In antichità, l’ingresso principale era situato dal lato del campanile. Oggi all’interno della Cattedrale si trovano affreschi del 1940-1941, di Natale Penati da Milano, Giulio III e Benedetto XIII, apparizione di san Lorenzo con Totila, i santi Sipontini Giustino, Barbato e i martiri di Forconio.

L’interno della Cattedrale in cui si trova l’antica icona miracolosa

All’interno della chiesa sono poi conservate anche le tele degli arcivescovi Orsini, Muscettola, Rivera, Tagliatela. Inoltre vengono custodite all’interno del santuario pergamene, testi di varia natura tra cui anche i libri dei battezzati dal 1600 in poi.

L’interno della Chiesa Cattedrale di Manfredonia – photo web source

La Madonna di Siponto è la protettrice di Manfredonia, il cardinale Angelo Giuseppe Roncalli, futuro Papa Giovanni XXIII, il giorno 28 agosto 1955, giorno dell’incoronazione, benedì il quadro e l’effigie della Madonna con la splendida corona d’oro tempestata di brillanti.

La reliquia di San Lorenzo presente nella Cattedrale di Manfredonia

I turchi guidati dal generale Ali Pascià distrussero tuttavia la cattedrale, e con essa andò  distrutto anche il corpo di San Lorenzo. Ad eccezione del braccio destro. Si trattava dello stesso braccio che aveva benedetto tante volte le folle. Oggi quello stesso braccio è conservato in un’urna situata sotto l’altare maggiore.

La Madonna di Siponto – photo web source

La Sacra Reliquia rimane perciò sospesa come un aspersorio sul capo dei fedeli. Infine negli anni sessanta a metà della fiancata sinistra venne realizzata la nuova facciata in cui si inglobò la statua in marmo, realizzata dallo scultore sipontino Aronne del Vecchio, di Giovanni XXIII.

Giovanni Bernardi

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