Caro Achille Lauro, è bene sapere che se artisti si nasce, drogati si diventa

Caro Achille Lauro , la  canzone Rolls Royce che hai cantato a Sanremo sai bene che contiene frasi  ambigue che rimandano ad un’interpretazione che può essere letta nei termini di un  riferimento indiretto  agli effetti  positivi che la droga può produrre . Non sono un moralista certamente, ma sento il dovere di evidenziare il mio dissenso  in merito ad una certa mentalità che  si prefigge , creando  illusioni , di invogliare i giovani a fare uso di stupefacenti al fine di acuire la propria creatività.
Sento, pertanto,  la necessità di rimarcare una verità innegabile , ossia che l’ arte e  le sue espressioni più elevate  non sono assolutamente determinate dall’assunzione di sostanze allucinanti .
L’ artista non diventa tale perché ha fatto uso di sostanze eccitanti  , ma perché 
è nato artista.
La droga non è un farmaco magico o un elisir che,  se è assunto, crea la capacità artistica .
Artisti si nasce: è madre natura,  o Dio per chi crede, a donare il senso artistico ad alcune persone .
E’ vero che vi siano personaggi di elevato spessore nel campo della musica, del cinema ed in ogni ambito dell’espressione artistica che fanno uso di stupefacenti , di cui conoscono i danni e non certo i benefici .
Essi sono nati artisti e,  per varie vicissitudini,  si sono accostati alla droga.  Il disagio giovanile , quasi sempre, è legato all’uso di stupefacenti .
Le comunità  terapeutiche e  non il successo e l’affermazione personale  diventano , purtroppo,  la meta  per  tanti giovani  , già distrutti come esseri umani ed incapaci di ritornare ad essere se stessi .
“Gioventù bruciata” è quella dei giovani che si drogano, al cui dramma si aggiunge quello vissuto dai loro familiari , impotenti di fronte ad un male che uccide più del cancro.
La droga è un male che distrugge anche l’anima di chi ne fa uso  , spingendolo a compiere gesti ed azioni criminali , che mai , se non fosse  stato  in preda a tale sostanza , avrebbe commesso, perché essa annulla il limite tra realtà e irrealtà , tra verità ed allucinazione, tra lecito ed illecito. 
Il male del secolo non è più il cancro , ma è la droga , che miete più vittime dello stesso cancro .

Si constata amaramente che un  mercato davvero rigoglioso, forse il più rigoglioso  dei mercati, è legato alla droga.
E’ questo il motivo per cui si verifica  che molti messaggi , lanciati attraverso alcune canzoni, incitino al suo consumo, esaltandone gli effetti come benefici in quanto accrescono la creatività. Ma non è così : la droga distrugge .
A trarre vantaggio, pertanto,  del messaggio  di alcune canzoni sono solo gli spacciatori e le mafie, che traggono profitti milionari a scapito di tanti giovani che , inconsapevoli, cadono nelle trame del male più nefasto che la società attuale ha creato e diffuso.
Le mafie , quindi, applaudono e le povere famiglie,  che hanno figli devastati dall’uso della droga ed ormai inermi , i quali  vivono come zombies,  piangono lacrime amare .

Biagio Maimone

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